TELL MARDĪKH
KH Importante sito archeologico della Siria settentrionale, a 60 km circa a S di Aleppo, scavato a partire dal 1964 da una missione dell'università di Roma, sotto la direzione di P. Matthiae. Grande centro urbano di oltre 56 ettari di superficie, identificato, in base a un'importante scoperta epigrafica del 1968, con l'antica Ebla, già precedentemente nota dai testi cuneiformi sumerici e akkadici come una delle maggiori città della Siria dalla metà del 3° alla metà del 2° millennio a. C., ha rivelato tracce di un insediamento del periodo protosiriano I (circa 2900-2400 a. C.), rilevanti resti della grande città del periodo protosiriano IIA (circa 2400-2250 a. C.) e assai ampie testimonianze dell'esteso centro di età paleosiriana (circa 2000-1700/1600 a. C.). Durante il 3° millennio a. C. si verificarono certi intensi e fecondi contatti con l'alta cultura paleosumerica protodinastica, dalla cui matrice risultò importata la fisionomia della Ebla del Protosiriano IIA, cui appartengono il palazzo reale G con un'ampia corte porticata per le udienze ufficiali, resti di due templi, uno sull'acropoli e uno nella città bassa, oltre a tracce di abitazioni nella città bassa. Di questo periodo sono gli archivi reali di stato, costituiti da circa quindicimila tavolette e frammenti di tavolette cuneiformi scritte in sumerico e in eblaita, una lingua semitica nord-occidentale rivelata per la prima volta da questi testi: i documenti, che sono di straordinaria importanza per il Vicino Oriente della seconda metà del 3° millennio a. C., contengono rendiconti di commercio internazionale e testi economici, amministrativi, lessicali, storici e letterari. Dagli archivi risulta che Ebla fu tra il 2400 e il 2250 il centro di un impero governato da una dinastia di almeno cinque re, contemporanei dei re di Akkad, che dopo alterne vicende distrussero la città siriana con Naram-Sin. Dopo una rinascita nel Protosiriano IIB (circa 2250-2000 a. C.), ancora poco documentato dagli scavi, Ebla conobbe una nuova fase di fioritura nel periodo delle dinastie amorree, dominando probabilmente la Siria del Nord tra il 2000 e il 1850 a. C., quando divenne vassalla di Aleppo fino alla definitiva distruzione tra il 1700 e il 1600, forse ad opera degli Hittiti di Khattushili I o di Murshili I. Di questa grande città paleosiriana gli scavi hanno messo in luce parte del palazzo reale E, quattro templi, due porte urbiche monumentali, una fortezza, settori di quartieri d'abitazione e brevi tratti del grande terrapieno della cinta muraria. Le notevoli testimonianze della plastica e della glittica, unitamente alle importanti opere architettoniche, illustrano l'originalità della cultura artistica paleosiriana, che appare il fondamento della più coerente tradizione culturale della Siria fino al definitivo annientamento della cultura urbana siriana nel periodo di espansione dell'impero assiro nella seconda metà dell'8° secolo a. C. Negli anni più recenti, in particolare nel 1978 e nel 1979, uno sviluppo assai significativo nelle conoscenze della città del 18°-17° secolo a. C. si è avuto con l'identificazione e l'inizio dello scavo dell'esteso Palazzo Q, un imponente edificio amministrativo connesso alla regalità e alla guerra della Città Bassa, e dell'area cimiteriale sottostante. In particolare, tre tombe principesche, una delle quali inviolata, con ricchi corredi di ceramica, gioielli, armi e avori sono da datare tra il 1825 e il 1650 a.C. e sono paragonabili alle contemporanee tombe reali di Biblo. Il problema dei rapporti di Ebla con l'Egitto ha ricevuto nuova luce dagli scavi recenti per il ritrovamento, da un lato, nel Palazzo Reale G del 3° millennio a. bC., di frammenti di vasi iscritti con i nomi dei faraoni Chefron e Pepi I dell'Antico Regno e dall'altro, in una delle tombe, di una mazza da cerimonia in oro, avorio, argento e bronzo con il nome di Hetepibre della XIII dinastia. Vedi tav. f. t.
Bibl.: Rapporti sommari di P. Matthiae, in Annales Archéologiques de Syrie, da 15 (1965), fino a 25 (1975); Rapporti preliminari: P. Matthiae e altri, Missione archeologica italiana in Siria, 1964, Roma 1965; 1965, ivi 1966; 1966, ivi 1967; P. Matthiae, La scoperta del Palazzo Reale G e degli Archivi di Stato di Ebla (c. 2400-2250 a.C.), in La Parola del Passato, 32 (1976), pp. 233-66; G. Pettinato, The Royal Archives of Tell Mardikh-Ebla, in Biblical Archeologist, 39 (1976), pp. 44-52; P. Matthiae, Ebla in the Late Early Syrian Period: the Royal Palace and the State Archives, ivi, pp. 94-113; id., Le palais royal protosyrien d'Ebla: nouvelles recherches archéologiques à Tell Mardikh en 1976, in Comptes Rendus de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, 1977, pp. 148-72; G. Pettinato, Il calendario di Ebla al tempo del re Ibbi-Sipish sulla base di TM.75.G.427, in Archiv für Orient-forschung, 25 (1977), pp. 1-36; P. Matthiaie, Ebla, Torino 1977; id., Recherches archéologiques à Ebla, 1977: Le quartier administratif du Palais Royal G, in Comptes Rendus de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, 1978, pp. 204-36; id., The excavations at Tell Mardikh-Ebla and Their Historial Value, in Annali di Ebla, 1978, pp. 19-30; G. Pettinato, Ebla. Un impero di argilla, Milano 1979.