TELONEA (dal greco τέλος, che, tra le numerose accezioni assunte nel diritto pubblico ellenico, ebbe anche quella, traslata, di tassa o imposta: donde τελώναι, i gabellieri, e τελώνιον, il banco dove costoro sedevano per le riscossioni)
I telonea erano, nel sistema finanziario romano, in genere le imposte indirette: ma in origine designavano più propriamente soltanto quelle che colpivano le merci nel transito e nella circolazione: telonarii erano gli ufficiali (procuratores) incaricati di riscuoterle. Dal mondo romano passarono alla società medievale. Tra i più importanti telonea, rammentiamo i dazî di confine, come la decima e il portorium, riscossi ai valichi delle Alpi (clusae); il ripaticum, che i riparii, incaricati della cura litorum et portuum, riscotevano nei porti; i tributi svariatissimi che colpivano le merci nei varî momenti del transito di vie terrestri (carratica, rotatica, pulveratica, pedagia, ecc.) o fluviali (pontatica, ripatica, portatica, transitus, ancoratica, ecc.); e così via. Teoricamente, questi telonea si giustificavano come corrispettivo di opere di pubblica utilità; ma in pratica gravavano spesso sproporzionatamente sulle merci, impacciandone la circolazione o davano luogo ad abusi (malae consuetudines).
Bibl.: J. J. Inama-Sternegg, Deutsche Wirtschaftsgeschichte, Lipsia 1879-1901; K. Lamprecht, Deutsches Wirtschaftseleben im Mittelalter, ivi 1896; A. Dopsch, Die Wirtschaftsentwicklung der Karolingerzeit, Weimar 1912-13; G. Luzzatto, Storia del commercio, I: Dall'antichità al Rinascimento, Firenze 1914; A. Schaube, Storia del commercio dei popoli latini del Mediterraneo, trad. P. Bonfante, Torino 1915; A. Solmi, L'amministrazione finanziaria del Regno Italico nell'alto Medioevo, Pavia 1932.