ZONA, Temistocle Pompeo Giovanni Battista
– Nacque a Porto Tolle il 7 maggio 1848 da Casimiro Zona e Gaetana Viviani, in una famiglia di farmacisti imbevuta di ideali risorgimentali.
I primi due nomi rievocavano i campioni della democrazia dell’antichità classica, mentre Giovanni Battista ricordava il nonno materno, rappresentante di Porto Tolle presso l’Assemblea costituente della Repubblica di Venezia del 1848.
Nel 1866, durante la terza guerra di indipendenza, Zona indossò la giubba rossa garibaldina, volontario del decimo reggimento dispiegato nel Basso Trentino. Seguì poi Giuseppe Garibaldi fino alla sconfitta di Mentana del 1867, cadendo prigioniero dei francesi. Detenuto brevemente a Castel Sant’Angelo in Roma e a Civitavecchia, fu condannato a morte e infine graziato.
Del fratello minore Vittorio, studente di medicina a Padova morto ventenne nel 1886, si ricorda un duello in Svizzera con un americano per difendere un’offesa all’onore di Garibaldi (Ermacora - Pincherle, 1884, p. 37 s).
Zona si iscrisse all’Università di Padova e si laureò in matematica nel gennaio del 1870. Dal 1868 al 1871 fu assistente volontario di Giovanni Santini all’osservatorio di Padova, dove collaborò anche con Enrico Nestore Legnazzi, Giuseppe Lorenzoni e Antonio Abetti, futuro direttore dell’osservatorio di Arcetri (1894). Dal 1872 iniziò una carriera itinerante di insegnante che lo portò all’istituto minerario di Caltanissetta (1872-74), all’istituto tecnico di Como (1874-75) e all’istituto tecnico di Forlì (1876-80) quale insegnante di matematica superiore e geometria descrittiva. Risalgono a quegli anni le sue prime pubblicazioni scientifiche, vertenti soprattutto sull’astronomia e la trigonometria. Tra di esse figurano i saggi Sulla grande pioggia di stelle cadenti (1872), Relazione sull’orbita del pianeta Ismene 190 (1879) e Proiezione gnomonica (1880).
Nella Relazione Zona confrontò i propri calcoli e osservazioni con quelli di Christian Heinrich Friedrich Peters, scopritore a New York, nel 1878, dell’asteroide 190, e quelli degli astronomi berlinesi Friedrich Tietjen e Rudolf Lehmann-Filhés. Zona riteneva che comete e pianeti fossero corpi analoghi, gravitanti attorno al Sole ma con traiettorie differenti. Una pubblicazione correlata, Elementi di Ismene 190 calcolati dal Dr. Zona in Forlì, comparve nelle Astronomische Nachrichten (1879).
Nell’ottobre del 1880 si trasferì all’osservatorio astronomico di Palermo, allora diretto da Gaetano Cacciatore, quale secondo astronomo aggiunto, mentre Annibale Riccò assumeva il ruolo di primo astronomo aggiunto. Alla morte di Cacciatore (1889) e a seguito del trasferimento di Riccò alla direzione dell’osservatorio di Catania (1890), Zona fu promosso a primo astronomo aggiunto e diresse l’osservatorio palermitano ad interim, dal 1° novembre 1890 al 1898. Sebbene Zona conoscesse le tecniche di osservazione spettrografica introdotte da Angelo Secchi (Osservazioni spettrali, 1886), la sua attività scientifica si concentrò sull’astronomia osservativa e di posizione classica. Ad accreditarlo in ambito internazionale furono le sue accurate misurazioni telescopiche e i relativi calcoli orbitali, spesso pubblicati sulle Astronomische Nachrichten. Tra le pubblicazioni minori di Zona legate al suo ruolo istituzionale figurano una Latitudine dell’osservatorio di Palermo, lettura accademica del 1891, e una Latitudine del regio osservatorio astronomico di Catania (1896), calcolata nel 1894 per conto della Regia Commissione geodetica italiana. Il 15 novembre 1890 Zona osservò per primo la cometa C/1890 IV che prese il suo nome, secondo l’uso di attribuire a tali corpi celesti il nome dei loro scopritori. I relativi dati furono da lui pubblicati l’anno successivo nelle Astronomische Nachrichten con il titolo Osservazioni della Cometa 1890 IV.
Si deve a Zona la realizzazione di una stazione astronomico-meteorologica sul monte Cuccio (una «vedetta meteorico-alpina»), che fu distrutta da agenti atmosferici. Fautore di escursioni osservative, coltivava una viva passione per l’alpinismo, convinto del suo valore educativo. Si spese per la riorganizzazione del Club alpino italiano a Palermo, di cui fu direttore per ventidue anni. La passione per le scienze della Terra e l’alpinismo si riflette in numerose pubblicazioni, anche di carattere divulgativo. Nel libello Alpinismo educativo (1893) Zona sostenne l’importanza dell’alpinismo quale ginnastica fisica e mentale completa, accessibile a tutte le classi sociali. Si appellava al ministro della Pubblica istruzione Ferdinando Martini perché lo rendesse materia scolastica obbligatoria.
Zona fu libero docente all’Università di Palermo dal 1882 al 1898. Insegnò anche geografia fisica a partire dal 1885 come incaricato e, dal 1900, come professore straordinario. Si impegnò sul fronte della divulgazione scientifica e dell’insegnamento tecnico scientifico a vari livelli. Fu membro della locale Accademia di scienze, lettere e arti, tenendo numerose conferenze e letture pubbliche su temi astronomici e scientifici. Nel 1882 pronunciò il discorso Le comete (1882) nell’aula magna dell’Università di Palermo in cui, oltre a illustrare i dibattiti scientifici in corso, ripercorse alcune tappe importanti della storia delle teorie cometarie e condannò le superstizioni del passato circa i loro effetti sulle vicende umane. Altri esempi del suo impegno per la diffusione della cultura scientifica sono la conferenza del 1883, Il Diluvio e l’antichità dell’uomo civile, e Nuova ipotesi sui terremoti, lettura tenuta alla Regia Accademia di scienze, lettere e arti nel 1894. Nelle sue riflessioni pedagogiche, Zona difese un’educazione pratica e scevra di eccessiva teoria per la formazione di quadri tecnici da impiegare in progetti di rilievo pubblico.
Lo spirito pratico di Zona emerge da saggi tecnici su svariati temi. L’interesse per la matematica applicata e l’ingegneria si riflette in diverse pubblicazioni; merita particolare menzione l’ideazione nel 1882 di una meridiana orizzontale per la chiesa dei Ss. Pietro e Paolo a Castiglione di Sicilia, in cui compare una doppia lettura del tempo relativa alle longitudini di Palermo e di Roma, in un’epoca in cui la misurazione del tempo non era ancora stata standardizzata a livello nazionale. L’impresa è narrata nel saggio Coordinate geografiche e costruzione di una grande meridiana a tempo vero e medio in Castiglione Etneo (1882). Tra i suoi saggi tecnici si possono menzionare Bottiglia scandaglio per presa d’acqua (1886) e Mutamenti di curvatura delle livelle (1895). Tra le pubblicazioni di carattere pedagogico, spiccano quelle di trigonometria. Nel 1886 Zona impresse un manuale di Trigonometria piana e sferica per licei, istituti tecnici e scuole nautiche. Motivazione dichiarata era l’utilità della materia per l’insegnamento nelle scuole, incluse quelle tecniche e pratiche, assieme alla constatata assenza di un’introduzione concisa a cui egli intendeva porre rimedio.
Nel 1886 Zona concepì il Progetto di una scuola pratica per esplorazione e commercio in Africa; partiva dal presupposto della favorevole condizione della Sicilia ai fini di un’espansione nordafricana per somiglianza climatica, anche in considerazione della discendenza arabo-berbera di parte della popolazione dell’isola e la sua abitudine a vivere in regioni malariche.
Zona sottolineò inoltre che i costumi alimentari e di morigeratezza nell’uso d’alcol dei siciliani erano adatti ai climi caldi dell’Africa. La scuola che egli aveva in mente avrebbe avuto carattere pratico. Avrebbe incluso le seguenti materie: arabo volgare, geografia africana, scienze naturali insegnate senza eccessiva teoria, topografia, alpinismo, idraulica fluviale, elementi di astronomia e meteorologia, antropologia ed etnografia, igiene e rudimenti di medicina. La preparazione di futuri esploratori africani sarebbe dovuta avvenire anche attraverso escursioni all’interno della Sicilia nel periodo dei grandi calori estivi. Nell’Avvenire coloniale d’Italia: nozioni utili all’emigrante, Zona indicava come località più propizie all’emigrazione italiana le regioni temperate delle Americhe e all’Oceania.
Zona sposò la trentina Ida Anderlini nel 1875. Ebbero nove figli di cui sei raggiunsero la maggiore età: Ezio, Vittorio, Casimiro (morto in giovane età), Amelia, Eva, Casimiro (II).
Entrambe le figlie si laurearono a Palermo: Amelia in matematica, il 3 agosto 1909; Eva in lettere su argomenti di pedagogia sotto la supervisione di Giovanni Gentile. Sposò lo storico Adolfo Omodeo e si segnalò come traduttrice di classici della letteratura e della filosofia francese. Dei figli maschi, Ezio fu comandante nella marina mercantile all’inizio del Novecento e partecipò in tale veste alla prima guerra mondiale. Vittorio divenne ingegnere all’Ansaldo e alla Pirelli. Casimiro (II), della generazione del 1899, combatté in fanteria nella prima guerra mondiale.
Zona fu libero pensatore anticlericale, aderente alla massoneria. Durante l’epidemia di colera che colpì Palermo nel 1885-86 si prodigò nel soccorrere i malati quale membro del Comitato di soccorso. Due viaggi sono degni di nota. Nel giugno del 1904 rappresentò i liberi pensatori italiani al Congresso internazionale di Buenos Aires. Un anno dopo si recò in Tunisia, per sovrintendere ai lavori della Reale Commissione geodetica e osservare l’eclisse totale di Sole del 1905, descritta in Sull’eclisse solare totale del 30 agosto 1905 osservata a Sfax dalla commissione di Palermo, Palermo 1908. La pubblicazione include immagini fotografiche dell’eclisse, volte soprattutto a individuare protuberanze solari e varie tavole del disco solare realizzate indipendentemente da più osservatori.
Morì di anemia perniciosa a Palermo il 2 maggio 1910.
Opere scelte. Tesi che Temistocle Zona... si propone di sostenere nella sua promozione al grado di dottore in matematica, Padova 1870; Sulla grande pioggia di stelle cadenti, s.l. 1872; Relazione sull’orbita del pianeta Ismene 190, Forlì 1879; Elementi di Ismene 190 calcolati dal Dr. Zona in Forlì, in Astronomische Nachrichten, XCIV (1879), n. 2259, pp. 47s.; Proiezione gnomonica, s.l. 1880; Le comete: conferenza, Maglie 1882; Coordinate geografiche e costruzione di una grande meridiana a tempo vero e medio in Castiglione Etneo, in Giornale di scienze naturali ed economiche di Palermo, XVI (1882), pp. 3-25; Determinazione di un azimut con lo strumento dei passaggi, s.l. 1882; Il Diluvio e l’antichità dell’uomo civile, Palermo 1883; Determinazione della latitudine di Palermo, Palermo 1885; Scirocco del 29 agosto 1885 e cenni sull’origine del Foehn, del Solano e delle argille rosse abissali dell’Atlantico, s.l. 1885; Previsione del tempo ad uso degli agricoltori, Palermo 1886; Orbita della corrente di Andromeda e l’atmosfera terrestre, Roma 1886; Trigonometria piana e sferica per licei, istituti tecnici e scuole nautiche, Palermo 1886; Progetto di una scuola pratica per esplorazione e commercio in Africa, Palermo 1886; Avvenire coloniale d’Italia: nozioni utili all’emigrante, Palermo, 1886; Osservazioni spettrali di comete, s.l. 1886; Bottiglia scandaglio per presa d’acqua, Roma 1886; Osservazioni di stelle fatte al cerchio meridiano di Palermo, Roma 1889; Da Palermo all’Etna con note sullo scirocco e sugli anticrateri delle Madonie, Torino 1890; Lettere di Temistocle Zona a proposito di un lavoro di triangolazione del prof. Venturi, Palermo 1890; Osservazioni della Cometa 1890 IV, in Astronomische Nachrichten, CXXVI (1891), f. 9, pp. 141-144; Latitudine dell’osservatorio di Palermo, s.l. 1891; Alpinismo educativo, Palermo, 1893; Nuova ipotesi sui terremoti, Palermo 1894; Mutamenti di curvatura delle livelle, s.l. 1895; Latitudine del regio osservatorio astronomico di Catania determinata nel 1894 col metodo di Talcott, Firenze, 1896; Contributo alla fisica terrestre, Palermo 1900; La Sicilia all’aurora del mondo e nel secolo XX: conferenza tenuta alla Società di storia patria, Palermo 1901; Deformazioni del Sole all’orizzonte, Palermo 1902.
Fonti e Bibl.: Padova, Archivio dell’Osservatorio astronomico, Osservazioni astronomiche, Stelle cadenti, reg. 2: Stelle cadenti osservate a Padova dal 4 novembre 1867 a tutto marzo 1871, Stelle cadenti osservate a Padova (R. osservat. astronomico) nelle sere del 9 e del 10 agosto 1871 da Lorenzoni, Abetti e Z.; Padova, Archivio storico dell’Università, Attestati e tesi di laurea, f. T. Z., Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, Laureati dal 1866, b. 1773, f. 473, Z. T.; Palermo, Archivio dell’Osservatorio, Fondo Z. Il fondo comprende tre cartelle: le n. 95 e 96 contengono materiale a carattere astronomico; della n. 97, i fascicoli 1-6 sono relativi a temi di fisica e ingegneria, mentre il restante contiene documentazione relativa alla gestione dell’Osservatorio e cenni biografici di Zona posteriori alla sua morte; Porto Tolle, Archivio parrocchiale di Ca’ Venier, Atto di battesimo, 7 maggio 1848.
G. Ermacora - V. Pincherle, Vittorio Zona, Padova 1884; F. Angelitti, Cenni necrologici su T. Z., in Astronomische Nachrichten, 1910, n. 4420, pp. 61 s.; A. De Gregorio T. Z., necrologio, in Il naturalista siciliano, XXI (1911), n. I.20, pp. 225-229; A. Collard, Thémistocle Zona (1848-1910), in Ciel et terre. Bulletin de la Société belge d’astronomie, XXXVIII (1922), pp. 283-288; Ministero della Pubblica Istruzione, Osservatori astrofisici, astronomici e vulcanologici italiani, Firenze 1956, pp. 271 s.; E. Bellettato, T. Z., un garibaldino astronomo, in Il Polesine nel Regno d’Italia. Politica, economia e società dal 1861 alla Grande Guerra, a cura di F. Agostini, Rovigo 2012, pp. 37-44; D. Randazzo et al., Inventario dell’archivio storico dell’Osservatorio astronomico di Palermo, Palermo 2016, ad indicem.