tempo di antenna
(tempo antenna), loc. s.le m. Tempo dedicato da un’emittente televisiva a trasmettere una notizia, una dichiarazione, un commento.
• Con le stesse imputazioni, Tg4 e Studio Aperto hanno ricevuto un richiamo. Dai dati estivi in possesso dell’Agcom (fonte Isimmm) sul tempo di antenna (quello in cui il soggetto parla più quello dei servizi a lui dedicati) al Tg1 il Pdl ha occupato il 24% a luglio, il 25,17 ad agosto, il 22,61 a settembre. Il Pd il 9,95%, l’11,23 e il 10,95. (Giovanna Cavalli, Corriere della sera, 22 ottobre 2010, p. 6, Primo Piano) • Nell’infausta giornata di venerdì 20 maggio 2011, in definitiva, la maggioranza incarnata dalla figura mitologica del premier a tre teste ha collezionato complessivamente su tutte le emittenti televisive nazionali un «tempo di antenna» pari al 66% contro il 34% dell’opposizione. (Giovanni Valentini, Repubblica, 22 maggio 2011, p. 1, Prima pagina) • Secondo le ultime rilevazioni Agcom sulla presenza dei politici in tv (giugno 2015), il Tg3 è la testata Rai che riserva a [Matteo] Renzi il minore «tempo antenna» (cioè il tempo in cui si parla di un politico sommato alle sue dichiarazioni in voce): appena il 18,8 per cento. Una percentuale quasi uguale a quella del Tg5 (18,4). TeleKabul come il primo telegiornale Mediaset: chi mai l’avrebbe detto? (Stefano Filippi, Giornale, 10 agosto 2015, p. 21, Controcorrente).
- Composto dal s. m. tempo, dalla prep. di e dal s. f. antenna.
- Già attestato nella Stampa del 1° giugno 1973, p. 7 (G. C.).