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tempo

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
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tempo


tèmpo [Der. del lat. tempus -oris] [LSF] (a) Successione di istanti, intesa sempre come una estensione illimitata, ma tuttavia capace di essere suddivisa, misurata, e distinta, in ogni sua frazione o momento; il t. può essere assunto come coordinata per lo studio dell'evoluzione temporale dei fenomeni solo quando ne sia stata definita l'unità di misura, scelta riferendosi a fenomeni naturali periodici che siano al massimo grado riproducibili e invariabili: dal primitivo riferimento al moto apparente del Sole, poi precisato nel t. solare, che ha come unità di misura l'anno tropico (di cui il secondo è stato a lungo un sottomultiplo), all'attuale, definizione del t. fisico, che assume il secondo come unità fondamentale del Sistema Internazionale (SI), legandolo alla frequenza di una particolare radiazione atomica (per cui è detto anche t. atomico, e s'indica come IAT, sigla dell'ingl. International Atomic Time: v. tempo, scale astronomiche e fisiche di e tempo, storia del. (b) Con altro e più ristretto signif. rispetto al precedente t. fisico, quale grandezza fondamentale, il termine è spesso usato nel signif. di durata di un fenomeno, cioè, propr., intervallo di t. (per le relative tecniche di misurazione, v. tempo, misurazione di intervalli di). ◆ [FAF] Formalizzazione, con valore oggettivamente neutro, della percezione del tramutare ineluttabile delle condizioni nelle quali si realizzano gli eventi (v. tempo). Il t. è un concetto primitivo in base al quale gli eventi sono distinti in presenti, passati e futuri e si coordinano in una organica successione. Come tale, la nozione di t. è legata a quella di movimento, considerato come una successione di eventi spazio-temporali relativi a un corpo mobile, e si precisa in una grandezza che, proprio in ragione del carattere primitivo della nozione da cui ha origine, viene assunta come fondamentale in tutti i sistemi di unità di misura. A un preciso coordinamento temporale degli eventi si può pervenire soltanto dopo aver fissato un sistema di misurazione del t.: cioè un'origine, un verso positivo e un'unità di misura. In partic., l'unità di misura viene tradizionalmente scelta riferendosi a fenomeni accessibili a tutti e il più possibile invariabili (quale, per es., la rotazione della Terra, onde si parla di t. terrestre in contrapp., per es., al t. siderale o al t. solare: v. oltre). Ogni sistema di misurazione del t. trova un'immediata rappresentazione geometrica in un sistema di ascisse su una retta: così, a ogni evento viene a corrispondere un punto della retta, e viceversa; l'ascissa del punto corrispondente a un determinato evento si chiama ascissa temporale dell'evento considerato e s'indica con la lettera t; essa ha anche il nome di istante o di t. attuale, o, assolut., di t. (dell'evento); all'origine delle ascisse corrisponde l'origine dei t. o istante iniziale o t. zero; agli eventi posteriori all'istante iniziale si attribuisce ascissa temporale positiva, a quelli anteriori ascissa negativa; la differenza fra due valori del t., cioè fra due istanti, si definisce intervallo di tempo. Con la rivoluzione scientifica del '600 (e, in partic., con G. Galilei) il t. diviene parametro misurabile del movimento e, da I. Newton in poi, prende corpo la distinzione tra il t. assoluto, che forma, insieme allo spazio assoluto, lo scenario di ogni evento naturale, e il t. relativo, riferito cioè a particolari sistemi di misurazione in determinati sistemi di riferimento. Con I. Kant, lo spazio e il t. assoluti divengono le forme a priori di ogni esperienza possibile e il carattere irreversibile della successione temporale degli eventi viene connesso alla relazione, anch'essa irreversibile, tra causa ed effetto. Il concetto di t. della fisica classica viene profondamente rivisto nella teoria della relatività einsteiniana, che non solo nega l'esistenza dell'etere, ossia dell'unico ente capace di costituire un sistema di riferimento assoluto sia per lo spazio che per il t., ma asserisce anche il carattere relativo della simultaneità (due eventi che avvengono contemporaneamente in punti diversi di un sistema di riferimento non sono simultanei in un altro sistema di riferimento in moto rispetto al primo) e il fenomeno della dilatazione del t., per cui la durata di un qualsiasi processo fisico è minima nel sistema di riferimento in cui il corpo che subisce tale processo è in quiete (il t. misurato in tale sistema è definito come t. proprio, o t. locale, o meglio, t. proprio del sistema di riferimento); non ha più senso quindi parlare di t. assoluto, ma solo di t. relativo e la misura del t. risulta correlata alle coordinate spaziali, per cui si parla di coordinata temporale nello spazio-tempo a quattro dimensioni (→ spazio-tempo). L'altro aspetto intuitivo del concetto di t., cioè il suo scorrere sempre in una direzione, è stato affrontato nella fisica moderna come problema della reversibilità del t., considerando il comportamento delle equazioni che esprimono l'evoluzione temporale di un determinato fenomeno sotto l'operazione di inversione del t., ossia del cambiamento di segno della variabile temporale; in partic., le leggi della meccanica sono invarianti per inversione del t., cioè se una successione di stati di un sistema fisico corrisponde a una successione crescente di ascisse temporali, percorrendo tale ultima successione nel verso delle ascisse decrescenti anche il sistema ripercorre, in senso inverso, la successione dei detti suoi stati come dire che in tal caso si ha isotropia del tempo. Diverso è il caso dei processi termodinamici reali, che non godono di questa proprietà, ossia sono fondamentalmente irreversibili, come espresso dal fatto che l'entropia di un sistema isolato tende sempre ad aumentare: si ha anisotropia del t., o, come si dice, esiste una freccia del t. (v. entropia: II 424 b). Da ciò nasce il problema, centrale della meccanica statistica, di ricondurre l'irreversibilità dei fenomeni macroscopici alle leggi reversibili valide per i processi microscopici. Recentemente sono stati osservati fenomeni di non invarianza per inversione temporale anche alla scala microscopica delle interazioni delle particelle elementari (violazione dell'invarianza temporale) che non risulterebbero quindi completamente reversibili. ◆ [GFS] A differenza che nelle lingue germaniche (ted., ingl., ecc.) dove le due nozioni sono rappresentate da termini diversi, in it. il termine t. indica sia la nozione precedentemente definita (che, per evitare ambiguità, dovrebbe chiamarsi t. fisico: ingl. time, ted. Zeit), sia la condizione definita al momento dai valori delle grandezze meteorologiche (principalmente pressione, temperatura, umidità e vento), cioè quello che dovrebbe chiamarsi sempre t. meteorologico (ingl. wheather, ted. Wetter; in lat. si usava il termine tempestas -atis): stato del t., previsione del t., ecc. (v. meteorologia: III 798 c). ◆ [MCC] T. assoluto: v. sopra: [FAF]. ◆ [ASF] T. astronomico: il t. del giorno contato in ore a partire dal mezzogiorno (istante quindi in cui si cambia data), e non dalla mezzanotte, com'è per il t. civile; è stato ed è il t. usato per identificare le osservazioni astronomiche, in quanto offre il vantaggio di attribuire a una medesima data le osservazioni fatte durante una medesima notte. ◆ [MTR] T. atomico internazionale (TAI, ingl. IAT): il t. di cui è unità di misura l'attuale secondo SI, definito sul periodo di una transizione dell'atomo di 133Ce: v. tempo, scale astronomiche e fisiche di: VI 114 d. ◆ [ASF] [GFS] T. civile: (a) in contrapp. a t. astronomico, il t. del giorno (vero o medio) contato in ore a partire dalla mezzanotte e non dal mezzogiorno; (b) il t. del fuso orario cui ciascun luogo appartiene. ◆ [ELT] T. continuo e discreto: v. sistemi, teoria dei: V 316 e. ◆ [ASF] T. cosmico: nozione cosmologica, per la quale v. tempo, storia del: VI 121 a. ◆ [MCC] T. critico di un'onda: v. meccanica dei continui: III 698 a. ◆ [ASF] T. delle effemeridi: v. tempo, scale astronomiche e fisiche di: VI 114 b. ◆ [PRB] T. di arresto predicibile e totalmente inaccessibile: v. processi di punto: IV 601 a. ◆ [FPL] T. di confinamento e di reazione: v. fusione termonucleare controllata: II 794 f. ◆ [FNC] T. di dimezzamento: per un isotopo radioattivo, l'intervallo di tempo in cui il numero di nuclei iniziale si riduce alla metà. ◆ [ACS] T. di dimezzamento di un suono: v. acustica musicale: I 38 b. ◆ [PRB] T. di esplosione di un processo stocastico: v. geometria differenziale stocastica: III 35 e. ◆ [ASF] T. dinamico baricentrico: v. costanti astronomiche: I 806 f. ◆ [PRB] T. di occupazione: v. cammini aleatori: I 466 b. ◆ [GFS] T. di residenza: v. geochimica: III 5 e. ◆ [LSF] T. di rilassamento: in un generico fenomeno di rilassamento, la costante che compare nell'esponenziale decrescente della funzione descrittiva; ha le dimensioni di un t. ed effettivamente rappresenta l'intervallo di t. nel quale il valore della grandezza che si rilassa diminuisce a exp(-1)²0.37 del suo valore all'istante iniziale dell'intervallo (per varie accezioni, → rilassamento). ◆ [ELT] [INF] T. di risposta, di ciclo e d'accesso: v. memorie: III 770 e. ◆ [CHF] T. di vita media di una reazione: v. cinetica chimica: I 603 c. ◆ [LSF] T. di volo: → volo. ◆ [MCQ] T. euclideo: v. integrale sui cammini: III 229 d. ◆ [FAF] T. fenomenologico, fisico e fisico analogico: v. spazio e tempo: V 456 c. ◆ [ASF] [GFS] T. legale: scala di t. introdotta con uno strumento di legge, qual è, tipic., la cosiddetta ora estiva. ◆ T. locale: (a) [ASF] [GFS] qualifica delle varie scale di t. sulla Terra in cui la misura attuale dipende dalla longitudine del luogo, qual è, tipic., il t. solare (v. oltre); (b) [FAF] v. sopra: [FAF]. ◆ [FAF] T. locale nella relatività ristretta: v. spazio e tempo: V 444 c. ◆ [ASF] T.-luce a unità di distanza: v. costanti astronomiche: I 807 c. ◆ [LSF] T. morto: relativ. a un dato fenomeno, l'intervallo di t. durante il quale non si ha alcuna apparente evoluzione. ◆ [MCF] T. naturale: v. fluidi non newtoniani, dinamica dei: II 638 a. ◆ [FNC] T. nucleare caratteristico: v. radioattività: IV 693 d. ◆ [RGR] T. proprio ed elemento di t. proprio: v. sopra: [FAF] e v. relatività ristretta: IV 813 b. ◆ [LSF] T. reale: → reale. ◆ [ASF] T. siderale: il t. locale riferito al passaggio al meridiano di un astro o di un particolare punto della sfera celeste, anziché del Sole. ◆ [ASF] T. solare: è il t. definito in base all'anno solare o tropico, ossia all'intervallo di t. che intercorre tra due successivi passaggi del Sole all'equinozio di primavera, e si distingue in t. solare vero e t. solare medio, che si riferiscono al passaggio, rispettiv., del Sole vero oppure del Sole medio al meridiano superiore del luogo di osservazione, per cui la durata del giorno è, rispettiv., variabile oppure costante nel corso dell'anno (il t. solare medio cominciò a essere usato nella vita civile a partire dal 1816, in Francia); è detta equazione del t. la differenza a ogni istante tra l'ascensione retta del Sole medio e quella del Sole vero, corrispondente alla differenza tra il t. solare vero e il t. solare medio, che varia nel corso dell'anno, con due massimi e due minimi entro circa ±16 minuti (v. fig.), e la cui conoscenza è essenziale per passare dalle indicazioni di un orologio solare al t. medio. ◆ [MTR] T. universale (UT), universale 0 (UT0), universale 1 (UT1), universale 2 (UT2), universale coordinato (UTC): v. tempo, scale astronomiche e fisiche di: VI 114 a, b 115 b. ◆ [FAF] Anisotropia del t.: v. sopra: [FAF] e v. spazio e tempo: V 453 a. ◆ [MTR] Campioni di t.: v. metrologia quantistica: III 819 b. ◆ [GFS] Carta (o cartello) del t.: nella meteorologia, la rappresentazione, mediante segni convenzionali su carta geografica muta, della distribuzione della pressione (linee isobare), della temperatura, della direzione e intensità del vento, dello stato del cielo e delle eventuali precipitazioni in un determinato istante; è preparata dai Servizi meteorologici e riguarda una vasta regione comprendente la zona di cui interessa prevedere il t. (→ meteorologico: Fig.). ◆ [FAF] Concezione atomistica del t.: v. spazio-tempo: V 435 d. ◆ [FTC] Densità di probabilità del t. di vita: v. affidabilità: I 84 b. ◆ [RGR] Dilatazione del t.: v. sopra: [FAF] e v. relatività ristretta: IV 812 f. ◆ [ASF] Equazione del t.: la differenza fra i t. solare vero e solare medio: v. sopra: T. solare. ◆ [FAF] Freccia del t.: v. sopra: [FAF] e → freccia. ◆ [ELT] Funzione di t. minimo: v. controllo, teoria del: I 752 e. ◆ [MTR] [ELT] Intervallo di t.: misura del t. trascorso tra due eventi, uno rappresentante l'inizio e l'altro il termine del fenomeno considerato; ha come unità di misura SI il secondo (s): v. tempo, misurazioni di intervalli di. ◆ [FAF] Inversione del t.: v. sopra: [FAF] e v. spazio e tempo: V 452 e. ◆ [PRB] Modello a t. continuo e a t. discreto: v. filtraggio probabilistico: II 578 d, b. ◆ [GFS] Previsione del t.: → meteorologia: M. prognostica. ◆ [ELT] Problema del t. minimo: v. controllo, teoria del: I 749 d. ◆ [FAF] Verso del t.: v. spazio e tempo: V 452 e. ◆ [ASF] Unità astronomica di t.: è il giorno di 86 400 secondi SI.

Vedi anche
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tèmpo
tempo tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
tèmpio
tempio tèmpio (ant. tèmplo) s. m. [dal lat. templum, da una radice affine al gr. τέμενος «recinto sacro», τέμνω «tagliare»: v. oltre] (pl. tèmpî o più spesso tèmpli, che evita l’ambiguità con tempi plur. di tempo). – 1. Edificio sacro,...
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