tempo
Variabile indipendente e parametro fondamentale nei modelli che descrivono l’evoluzione del sistema economico-finanziario. In alcuni di questi, il t. è continuo e le variabili dipendenti sono misurate almeno idealmente nel continuo; in altri il t. varia in modo discreto, il periodo che intercorre fra due istanti consecutivi si dice intervallo e le variabili dipendenti sono misurate a intervalli regolari (annuali, semestrali, trimestrali, mensili, settimanali, giornalieri ecc.). Se tali variabili sono funzioni deterministiche del t., l’evoluzione del sistema è descritta da equazioni differenziali ordinarie, quando invece sono funzioni aleatorie del t. si considerano equazioni differenziali aleatorie. In questo secondo caso, il trascorrere del t. è scandito dall’arrivo di nuove informazioni. Lo stato del sistema al t. iniziale, posto convenzionalmente in t=0, si dice condizione iniziale del processo. Tenuto conto di tale condizione, la soluzione di un’equazione differenziale stocastica è un processo aleatorio (➔).
Il t. di arresto (stopping time), collegato a un processo aleatorio, o più formalmente a una filtrazione (➔) ove è definita una regola di arresto, è una variabile casuale, misurabile rispetto alla filtrazione; essa associa a ogni istante futuro s>0 la probabilità (condizionata all’informazione di cui si dispone al t. corrente t) che il processo si arresti esattamente in quell’istante; per es., il t. di attesa dell’uscita della prima testa (inteso come numero di lanci di monete necessari perché si verifichi una tale uscita) in una sequenza di lanci.
Il t. bersaglio (hitting time) è un t. di arresto che scatta quando una variabile aleatoria raggiunge esattamente un determinato livello, per es. quando il grado di ricchezza di un giocatore d’azzardo, in una evoluzione idealmente continua, precipita per la prima volta al livello che ne configura la rovina.
Il t. a scadenza di un debito o di un credito misura il t. mancante all’ultimo esborso necessario per la sua regolare estinzione. Per estensione, il t. a scadenza di una attività finanziaria (per es., un’opzione) è quello mancante al momento in cui scadono i diritti a essa connessi.
Convenzionalmente, è il tasso di interesse rapportato ad anno dell’attività non rischiosa, per es., il tasso interno di rendimento di un buono (➔) senza cedola con scadenza dopo un anno emesso da un debitore sovrano privo di rischio di insolvenza. Si contrappone al prezzo del rischio, cioè l’extra rendimento rispetto al puro prezzo del t. destinato a compensare il soggetto che accetta di effettuare un investimento rischioso.
È la differenza fra il valore di mercato dell’opzione e il suo valore intrinseco (➔ opzione, tipologia di p), che si ottiene cioè dalla somma (algebrica) di due componenti: premio di ripensamento e premio (pedaggio) di interessi in una call (put).