tencionare
Vale " venire a tenzone ", " contrastare ", ed è usato in senso figurato con riferimento al contrasto fra la paura e la speranza che " si combatte " nella mente di D., allorquando Virgilio lo lascia solo per andare a parlare con i diavoli apparsi sulla porta di Dite: quivi m'abbandona / lo dolce padre, e io rimagno in forse, / che sì e no nel capo mi tenciona (If VIII 111). per una metafora analoga, v. TENCIONE.