TENDA (A.T., 24-25-26)
Centro della provincia di Cuneo (Piemonte), a m. 813 s. m., nell'alta valle della Roia (Mar Ligure), chiuso tutto intorno da monti di severa bellezza; contava 1293 abitanti nel 1931, viventi parte nella sezione vecchia, arrampicata sulle pendici di un ripido colle con brune case caratteristiche, parte nel quartiere nuovo, ai piedi della montagna, lungo la strada statale (n. 20), che da Cuneo, per il Col di Tenda, porta a Ventimiglia. Il centro ha assunto notevole importanza turistica, favorito dalla ferrovia a semplice binario, elettrica, proveniente da Cuneo (km. 51), che a Breglio (Breil, in territorio francese) si biforca, portando a Ventimiglia e a Nizza. Il territorio comunale, vasto kmq. 197,63, comprende il bacino sorgentifero del torrente Roia e offre le caratteristiche dell'alta montagna (da m. 556 a oltre 3000). Estesi i prati e i pascoli permanenti (83 kmq.) e i boschi (60,7). L'allevamento riguarda soprattutto ovini e caprini. Fiorenti le industrie (436 operai occupati nel 1927) tanto per le miniere e cave (blenda, galena argentifera, pietra verde della Roia, sabbia quarzifera), quanto per la lavorazione dei minerali e l'industria chimica. Grande sviluppo ha preso l'industria idroelettrica che sfrutta i numerosi laghi alpini della sezione ovest: la centrale più importante è quella di San Dalmazzo (35.000 kW.). La popolazione complessiva risultò nel 1931 di 2493 abitanti, di cui 2093 agglomerati, viventi nelle frazioni di Tenda (m. 813), San Dalmazzo (m. 686), ove risiede la dogana italiana, e Vievola (m. 1026). L'aumento demografico (1724 ab. nel 1871) è in gran parte dovuto all'immigrazione di mano d'opera forestiera per i grandiosi lavori ferroviarî e idroelettrici (il valore più alto nel 1911 fu di 3975 persone); l'elemento locale dà luogo a una notevole emigrazione stagionale e permanente.