TENEA (ἡ Τενέα, Tenea)
Antica cittadina del territorio corinzio, descritta come fiorente borgata da Strabone, contenente un santuario di Apollo Teneate; secondo la leggenda, derivata da somiglianza dei nomi, era stata fondáta dagli abitanti di Tenedo condotti qui prigionieri dopo la conquista di Troia. Nella fondazione di Siracusa Archia avrebbe condotto con sé un gran numero di coloni da Tenea. Nel 146 a. C. si arrese a Mummio in tempo per essere risparmiata al momento della distruzione di Corinto.
La città godeva nell'antichità fama di vita felice (espressa nel proverbio εὐδαίμων ὁ Κόρινϑος, ἐγώ δ'εἴην Τεξεάτης, forse nel significato generale che è meglio vivere nella piccola quieta borgata che nel grande capoluogo).
Si sono potuti identificare i suoi ruderi a circa 20-25 minuti a sud del villaggio di Chiliomódi, nella valle più orientale delle due conducenti da Corinto all'Argolide.
Bibl.: E. Curtius, Peloponnesos, II, Gotha 1852, p. 549 segg.; E. Meyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V A, col. 492 seg.