tenebrato
Participio impiegato una sola volta, in rima, in Pg XVI 3 Buio d'inferno e di notte privata / d'ogne pianeto, sotto pover cielo, / quant'esser può di nuvol tenebrata, in un contesto in cui si vuol rendere per accumulazione di circostanze (astronomiche, topografiche, meteorologiche) una situazione di tenebra assoluta (non dunque, come alcuni dei commentatori moderni opinano, tre situazioni distinte: interpretazione che " frantuma e distrugge l'unità dell'impressione poetica, risolvendola in una serie di determinazioni concettuali ", Sapegno), equiparabile a quella in cui viene a trovarsi D. immerso nel fumo degl'iracondi: cfr. XV 142-143 Ed ecco a poco a poco un fummo farsi / verso di noi come la notte oscuro.