Tenzone del duol d'Amore
Così si suol designare, a partire da F. Pellegrini, lo scambio di cinque sonetti tra D. e Dante da Maiano, e cioè la parte più cospicua della corrispondenza tra i due poeti, iniziata dal Maianese col sonetto Per pruova di saper com vale o quanto, proponendo la questione di quale sia il dolore più forte che si può provare in amore. Comprende di D. Qual che voi siate, amico, vostro manto e Non canoscendo, amico, vostro nomo, in cui l'Alighieri risponde che il massimo dolore amoroso è amare senza esser riamato.
Vedi sub v., e cfr. Dante da Maiano; Guittone d'Arezzo e i guittoniani.
Bibl. - F. Pellegrini, La tenzone del " Duol d'amore " tra D.A. e Dante da Maiano, in " Bull. " XXIV (1917) 160-168; Contini, Rime 6.