TEODATO (Deusdedit)
Figlio di orso (Ipato) doge, è il terzo della serie dei magistri militum che ressero la primitiva consociazione lagunare fra il 737 e il 742, nel quale anno fu designato doge. Dopo di lui, la serie dogale non ha più interruzione. Tenne la ducea fino al 755, quando la ribellione violenta di tale Egilio Gaulo (o Giovanni Galla) lo costrinse a lasciare il potere. Pare sia stato abbacinato e poi mandato in esilio. Fatto importante della ducea di Teodato è il trasporto della sede ducale da Eracliana a Malamocco, la cui posizione egli fortificò con la costruzione del castello di Brondolo. Nel mutamento della sede dogale si deve forse ravvisare la tendenza ad allontanarsi dalla tradizione troppo ligia a Bisanzio di Eracliana, per rafforzare l'autonomia locale, e nell'usurpazione di Galla, una manifestazione del contrasto - ancora vivo - fra le due correnti.
Bibl.: H. Krestchmayr, Geschichte von Venedig, I, Gotha 1905, pp. 48-50, 420; R. Cessi, Venezia ducale, I: Le origini, Padova 1928, p. 101 segg.; Marin Sanudo, Le vite dei dogi (ediz. Monticolo, nei Rer. Ital. Script., nuova ediz., Città di Castello 1900, tav. XXII, pp. iv, 104).