TEODORA di Roma
Moglie di Teofilatto il famoso "vestararius", la cui famiglia dominò in Roma per tutto il sec. X, si trova citata nei documenti col titolo di "serenissima vestaratrix", e, vissuta in un secolo di dissolutezze, di feroci lotte tra il partito di papa Formoso e il partito spoletano, di asservimento della tiara ai favori e agl'intrighi di donne dissolute, ebbe fama di donna bellissima, dominatrice e rotta a tutti i vizî. Di lei disse Liutprando: "scortum impudens... romanae civitatis non inviriliter monarchiam obtinebat". Ma d'altra parte Eugenio Vulgario la celebra come adorna delle più elette virtù femminili, e il suo nome appare, insieme a quello del marito e del pontefice Sergio III in un inno che soleva esser cantato anticamente nella chiesa di S. Maria in via Lata, per celebrare un miracolo che la Vergine avrebbe appunto operato su un figlioletto paralitico di Teofilatto e T. Indubbiamente forti legami, forse anche familiari, oltre che di partito, legavano il tristamente famoso Sergio III a Teofilatto e alla sua sposa, se essi davano perfino il nome di Sergia a una loro figlioletta. Sembra però che gran parte delle accuse che si portano sulla persona di T. siano leggendarie, e si siano originate da un contaminatio della figura di T. con quella della sua figlia Marozia. La stessa "monarchia" di T., ricordata da Liutprando, sembra essere senza fondamento. Il Baronio, impressionato dalle testimonianze di Liutprando, fu lo storico che diede, con la sua autorità, la maggiore diffusione alla leggenda di T.
Bibl.: P. Fedele, Ricerche per la storia di Roma e del papato al sec. X, in Archivio della R. Società romana di storia patria, XXXIII (1910); XXXIV (1911).