ABŪ QURRAH, Teodoro (Thāwdūrūs)
Chiamato Abucara da scrittori europei dei sec. XVII-XVIII, nato a Edessa e vissuto all'incirca dal 740 all'820 d. C., fu vescovo melchita di Ḥarrān (l'antica Carrhae) nella Mesopotamia occidentale. Letterariamente, se non anche personalmente, fu sotto l'influenza di S. Giovanni Damasceno, di cui in generale riproduce il pensiero. Con numerosi opuscoli in greco e in arabo, sostenne le dottrine della chiesa cattolica, difese il culto delle immagini contro ebrei, musulmani e iconoclasti cristiani, e polemizzò contro i dogmi dell'islamismo. È forse il più antico scrittore cristiano che abbia usato la lingua araba in materia religiosa. Una raccolta di 43 suoi opuscoli teologici e polemici, in greco, si trova, con versione latina, nella Patrologia graeca del Migne, XCVII, coll. 1468-1609; un trattatello arabo fu pubblicato da J. Arendzen (Theodori Abu Kurra de cultu imaginum libellus, diss. Bonn 1897); altri nove trattatelli (mayāmir) furono editi in arabo da Costantino Bacha (Bāshā) a Beirūt [1904], e di essi l'ottavo fu ripubblicato dallo stesso Bāshā, con introduzione e versione francese (Un traité de Th. Abou Kurra... par C. Bacha, Tripoli di Siria [1905]); un altro trattatello arabo, edito da L. Cheikho nella rivista beirutina al-Mashriq del 1912, fu tradotto in tedesco da Georg Graf (Des Theodor Abu Kurra Traktat über den Schöpfer und die wahre Religion, Münster 1913). Una sua presunta disputa (muǵādalah) con dottori musulmani alla presenza del califfo al-Ma'mūn, conservata in un manoscritto parigino, è ritenuta autentica da Alfred Guillaume (A debate between Christian and Moslem doctors, in Centenary Supplement to the Journal of the R. Asiatic Society, Londra 1924, pp 233-244).
Bibl.: George Graf, Die arabischen Schriften des Th. A. Q. Bischofs von Harrân (740-820): Literar-historische Untersuch. und Übersetz., Paderborn 1910 (Forsch. zur christlichen Literatur und Dogmengeschichte, X, fascicoli 3-4); I. Krackovskij, Theodor Abu Kurra u musulmanskich pisatelej (T. Abū Qurrah presso gli scrittori musulmani), in Christianskij Vostok (Oriente cristiano), Pietrogrado 1916, IV, pp. 301-309.