BENEDETTI, Teodoro
Figlio di Cristoforo III, nacque a Castione presso Mori il 13 nov. 1697. Discepolo del padre, fu presto suo aiuto. Nel 1727 eseguì l'elegante inquadratura marmorea dell'altar maggiore della parrocchiale di Povo. Collaborò con il padre nei lavori architettonici e scultori del 1732 nella chiesa dell'Annunciata a Trento. Scolpì due statue - S. Bonaventura e S. Giovanni Nepomuceno - per S. Francesco dei conventuali pure a Trento. È di sua invenzione il pavimento a mosaico della cappella dei SS. Innocenti del duomo di quella città, affidata alla direzione artistica del padre, e spetta a lui gran parte dell'esecuzione dell'antependio dell'altare della stessa cappella con S. Vigilio. Ancora a Trento egli architettò e ornò di sculture l'altare maggiore della chiesa delle orsoline, altare che nel 1811 passò alla chiesa arcipretale di Borgo Valsugana dove ancor oggi si trova.
È un'opera di ampie dimensioni e con un ricchissimo fastigio; e, poiché il lavoro sembra quasi una mediazione tra le forme di Cristoforo e quelle del figlio, N. Rasmo pensa che probabilmente l'opera deve datarsi intorno il 1735: "interessantissima testimonianza degli anni giovanili di Teodoro quando questi non era ancor libero dalle forme paterne".
Il B. eresse altari e collocò specchiature e decorazioni marmoree in parecchie chiese di Rovereto, dove disegnò l'altar maggiore per la chiesa delle teresiane. Tra le maggiori opere di collaborazione con il padre si devono particolarmente notare i lavori architettonici e scultori nella parrocchiale di Innsbruck e nel duomo e nella chiesa di S. Michele a Bressanone.
Ricordiamo ancora del. B. l'altar maggiore della chiesa di Calavino del 1734, il Cristo risorto ch'egli scolpì nel 1736 per il tabernacolo dello stesso altare e le statue, ch'egli vi aggiunse più tardi, di S. Vigilio e di S. Floriano. Per l'abbazia di Novacella, dove già aveva lavorato il padre, eseguì la mensa dell'altar maggiore, con le porte laterali del coro, e la gradinata della tribuna; quest'opera venne terminata nell'anno 1743.
Nel 1744 il B. costruì l'altar maggiore della chiesa dei domenicani a Bolzano entro la cui cornice si ammirava un dipinto di Michelangelo Unterpergher, oggi nella parrocchiale di Caldaro: è un'opera di ardita fantasia, tra le più belle di tutto l'Alto Adige.
Un'altra opera complessa e di grandiose proporzioni fu l'altar maggiore che il B. eresse nella chiesa decanale di Cles, con la sistemazione architettonica che l'accompagna, comprendente il tabernacolo, le gradinate e le porte laterali della tribuna: questo, che può ritenersi uno dei suoi capolavori costruttivi e sculturali, occupò l'artista nell'intero quadriennio 1764-68. Del 1769 e della bottega del Benedetti sono i due altari laterali della chiesetta dei SS. Martiri a Mori.
Tra le opere minori dell'artista hanno sempre un posto dominante altari, portali, balaustrate. tribune; opere animate spesso da una vivida fantasia, omate di statue, drappeggi, intarsi policromi.
Il B. morì nell'ottavo o nel nono decennio del sec. XVIII.
Bibl.: Trento, Bibl. comunale. ms. 1207, F. Bartoli, Le pitture, sculture e architett. di Trento, [sec. XVIII], pp. 2, 3; N. Toneatti, Saggio d'illustrazione del duomo di Trento, I, Trento s.d., p. 98; G. Perempruner, Annali della SS. Annunziata di Trento, Ala 1875, pp. 16 s., 35; M. Schrott, L'altar maggiore della chiesa abbaziale di Novacella, in Atesia Augusta, III (1941), 8, p. 17; N. Rasmo, I B. nell'Alto Adige, in Alto Adige: documenti, III, Bergamo 1942, pp. 188 ss.; Id., Gli scultori B. e D. Molin, in Arch. per l'Alto Adige, XXXVIII (1943). pp. 21-105; J. Weingartner, Die Kunstdenkmaler Südtirols, I, .... Innsbruck 1965, v. Indice; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, pp. 307 s.