Marito (m. 1222) di Anna, figlia di Alessio III Angelo, alla caduta di Costantinopoli in potere dei Latini (1204), si rifugiò in Asia Minore, a Nicea, che divenne il centro della riscossa bizantina. Nonostante la pressione latina, T. organizzò lo stato, e (1209) fu incoronato basilèus dal patriarca Michele Autoreiano. Dovette far fronte, con alterne vicende, sia alla minaccia latina sia alla minaccia selgiuchide; fu sconfitto e fatto prigioniero dal sultano selgiuchide Kaikā'ūs I (1215), ma, grazie all'abilità diplomatica, riuscì sempre a risollevarsi. Gli succedette il genero Giovanni III Ducas Vatatze.