TEODORO I papa
Greco, nato a Gerusalemme, fu eletto a succedere a papa Giovanni IV e consacrato il 24 novembre 642 senza attendere che la sua elezione fosse ratificata dall'imperatore: lo fu, forse, dall'esarca di Ravenna Isaacio. La politica religiosa di T. è contraddistinta dalla sua energica e decisa azione contro il monotelismo (v. monoteliti): appena eletto si rivolse al patriarca di Costantinopoli, Paolo, invitandolo a procedere a un giudizio regolare nei riguardi del suo predecessore Pirro e a sopprimere l'Ecthesis di Eraclio. Ma l'azione di T. e dei suoi due legati a Costantinopoli, l'arcidiacono Serico e l'apocrisiario Martino, il futuro papa, urtò contro i reali sentimenti di Paolo, non meno monotelita di Pirro, e del giovane successore di Costantino III, Costante II. Ebbe peraltro l'effetto di legare sempre più alla sede di Roma i vescovi della Palestina, di Cipro e dell'Africa decisi avversarî del monotelismo. Lo stesso Pirro, speculando più che altro sulle già chiare intenzioni del patrizio d'Africa Gregorio desideroso di soppiantare Costante II sul trono di Bisanzio, si recò a Roma a ritrattare il suo errore davanti a Teodoro e fu dal papa riammesso alla comunione. Fallito il tentativo di Gregorio, e per istigazione dell'esarca di Ravenna Platone, presso il quale si era recato, Pirro ritrattò la sua ritrattazione e fu scomunicato da T. che non esitò a pronunciare la deposizione contro lo stesso Paolo. La morte colpì T. il 14 maggio 649 pochi mesi dopo l'emanazione del Τύπος περὶ πίστεως di Costante II che doveva essere condannato dal successore di T., Martino I.
Bibl.: Liber Pontificalis, I, ed. L. Duchesne, pp. 331-35; Ph. Jaffè, Regesta, I; L. Duchesne, L'Église au VIe siècle, Parigi 1925, pp. 434-441 e inoltre quella citata alla voce monoteliti.