TEODORO re di Corsica
Barone di Neuhoff, nato nel 1690 a Metz, morto l'11 dicembre 1756 a Londra. D'origine tedesca nacque in Francia, dove il padre copriva un modesto ufficio. A diciassette anni ottenne il grado di ufficiale nell'esercito francese. Poco dopo passò a far parte dell'esercito svedese, e ricevette incarico dal barone di Goertz, ministro di re Carlo XII, di una missione in Inghilterra e in Spagna, ma i suoi maneggi non ebbero esito favorevole. Restituitosi in Svezia, perdette ogni credito dopo la caduta del ministro suo protettore. Allora fece ritorno in Spagna e rese servigi ai ministri G. Alberoni e J. W. de Ripperda, ottenendo il grado di colonnello. Volubile e desideroso di avventure, abbandonò presto il grado e passato a Parigi, prese parte a rovinose speculazioni finanziarie. Vivendo di espedienti, prese a viaggiare in diverse parti di Europa, specialmente in Olanda e in Italia. A Firenze, entrò in relazione con alcuni emigrati còrsi, ai quali fece balenare la speranza di liberarli dalla dominazione genovese. Presi gli opportuni accordi con i ribelli rimasti nell'isola, e ottenuti scarsi mezzi bellici dal bey di Tunisi, nel marzo 1736 sbarcò in Aleria, dove venne accolto festosamente e poi proclamato re. Dapprincipio ottenne qualche piccolo successo militare, sicché cominciò a pubblicare editti, a battere moneta, a creare magistrati, a fondare anche un ordine cavalleresco. Ma, di lì a poco, consumate le poche risorse di cui disponeva, non poté più far fronte ai bisogni della guerra e nel novembre dello stesso anno si allontanò dalla Corsica. Passò successivamente in varî luoghi, in Italia, in Francia, in Olanda: ad Amsterdam, a causa di debiti, passò un po' di tempo in prigione; poi, liberato, ottenne qualche somma di danaro che gli permise di ritentare la sorte in Corsica (1738). Ma poco dopo il suo sbarco alla Torre delle Prunette, i Còrsi furono battuti a Borgo dai Francesi, ed egli dovette di nuovo abbandonare l'isola. Sbattuto dai venti, approdò a Napoli dove venne arrestato. Dopo aver peregrinato in varî luoghi, ottenne finalmente danaro dagl'Inglesi, ma solo nel 1743 si poté presentare la terza volta innanzi alle coste della Corsica. Ma i suoi ex-partigiani gli negarono ogni appoggio. Abbandonato da tutti, l'effimero sovrano rinunziò ad ogni altro tentativo di recuperare la sua corona e si rifugiò a Londra. Costretto per vivere a far debiti, fu chiuso un'altra volta in prigione, dalla quale poté uscire, grazie all'interessamento di Horace Walpole e di altri suoi amici.
Bibl.: Histoire des révolutions de l'île de Corse et de l'élévation de Théodore sur le trone de cet état, La Haye 1738; F. Cambiagi, Istoria di Corsica, Firenze 1774; M. Follivet, Un roi de Corse au XVIIIe siècle, in Revue du Monde latin, 1889; A. Le Glay, Th. de Neuhoff roi de Corse, Monaco-Parigi 1907.