TEODOSIO diacono di Costantinopoli
Visse nel sec. X. Compose un poemetto di 1039 trimetri, diviso in cinque parti, su La presa di Creta ("Αλωσις τÀς Κρήτης) per celebrare la cacciata degli Arabi dall'isola (961) e le vittorie di Niceforo Foca sui Saraceni in Siria, che portarono alla conquista di Aleppo.
Questo racconto verboso, costituisce, dopo la cronaca di Leone diacono, una delle fonti importanti per la storia della sanguinosa guerra di Creta, benché l'autore si perda in declamazioni ampollose, vuote di fatti e in confronti sprezzanti con gli eroi antichi e i loro cantori, compreso Omero.
Ediz.: Oltre alle edizitmi di Fl. Cornelius, Creta sacra, I, Venezia 1755, e F. Foggini, Nova appendix historiae Bycantinae, Roma 1777, cfr. Leonis Diaconi Histor., Bonn 1828, pp. 261-63, 306 e 527-564; Migne, Patrol. Graeca, CXIII, coll. 987-1060.
Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Literatur, 2a ed., Monaco 1897, p. 730.