TEODOTO (Θεοδότος)
Architetto greco a noi noto solo da una lunga iscrizione rinvenuta innanzi al tempio di Esculapio ad Epidauro, contenente il rendiconto delle spese sostenute per la costruzione dell'edifizio. Dall'epigrafe si ricava che T. fu colui che diresse i lavori per quattro anni e mezzo e che la sua mercede era di una dramma al giorno.
Tanto lo stile delle statue dei frontoni; quanto quello dei fregi che decoravano le altre parti del tempio assegnano all'edifizio la data del primo trentennio del sec. IV a. C., con che ben si accorda anche l'alfabeto dell'iscrizione. Il tempio era in antis, a unica cella, senza opistodomo, ed era circondato da un colonnato di sei colonne per undici: i suoi elementi plastici sono assai importanti per la storia dell'arte greca in questo periodo.
Bibl.: P. Cavvadias, Fouilles d'Epidaure, Atene 1893, I, pp. 16-17; Inscriptiones Graecae, IV, n. 1484; I. Anger, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V A, col. 1965.