TEOFILO Monaco
Vissuto fra la fine del secolo XI e il principio del XII, è autore di un trattato sulle tecniche artistiche medievali. Vera enciclopedia della materia, certo la più vasta e importante dei tempi di mezzo, essa è nota più comunemente sotto il titolo di Diversarum artium schedula, e può considerarsi anche come il primo vero trattato di chimica applicata. I critici, sulla scorta delle diverse redazioni dei varî codici e sulle loro forme linguistiche, discutono se l'autore del Diversarum artium schedula sia tedesco o "lombardo".
Tra le diverse edizioni del trattato ricordiamo quella tedesca, preparata dal Lessing e curata dal Leiste (1781), e, dello stesso anno, quella inglese, meno buona, del Raspe. L'Ottocento ne ha quattro, fra le quali quella del De l'Escalopier (Parigi 1843); e quella diligentissima dell'Ilg (Vienna 1874). Se ne ricorda infine una francese, senza testo né note (Parigi 1924). L'Italia non ne ha ancora alcuna.
Il monaco T. mostra una conoscenza vasta e sicura delle arti. Il suo trattato è di natura essenzialmente pratica, ma qua e là espresso con un linguaggio assai elevato. Esso consta di tre libri, divisi in capitoletti più o meno lunghi, il cui numero, date le lacune dei varî testi, si deduce dalla reciproca loro integrazione. Quarantacinque ne ha il primo, oltre la Praefatio, se si contano anche i cinque creduti apocrifi; e tratta dei colori, del modo di prepararli e d'applicarli in affresco, a olio, in miniatura, ecc., con una singolare anticipazione su Margaritone per ciò che concerne la confezione delle tavole, e sul Van Eyck per la pittura ad olio. Il secondo libro, proceduto da un Prologo, ne ha 31 e si occupa dei vetri, loro fabbricazione, forme, colori; il terzo, pure con un Prologo, ne conta 95 e riguarda varie arti e tecniche: principalmente i metalli, i nielli, l'oreficeria, la ceramica, gli strumenti musicali, le gemme, ecc. È notevole che non vi si parli mai delle arti tessili.
Bibl.: G. E. Lessing, Vom Alter der Oelmalerey aus dem Teophilus Presbiter, in Vermischte Schriften, Berlino 1771-94, VIII; Morelli, Notizie d'opere di disegno, Bassano 1800, p. 114; Eméric-David, Discours historique sur la peinture moderne, in Magazin Encycl., 1812, IV; ripubbl. da P. Lacroix, Parigi 1842; L. Cicognara, Storia della pittura, III, Prato 1823 (Nota intorno al codice di Teofilo monaco); Meyer, Geschichte der Chemie, Lipsia 1895, p. 40; E. Berger, Beiträge zur Entwickelungsgeschichte der Maltechnik, Monaco 1904, segg., III, p. 8 segg.; I. Guareschi, Sui colori degli antichi, in Suppl. annuale alla Enciclopedia di Chimica, Torino 1904-05 e 1906-07, pp. 287 segg., pp. 331 segg.; id., Osservazioni sul "De arte illuminandi", ecc., in Atti della R. Accademia delle Scienze, XL (1905); A. Pellizzari, I trattati attorno le arti figurative, ecc., Napoli 1915, p. 410 segg.; J. von Schlosser, Quellenkunde der Kunstgeschichte, Vienna 1914-20; id., Kunstliteratur, id. 1924, p. 23; P. Toesca, St. dell'Arte It., I (Il Medioevo), Torino 1927, p. 227 passim.