teologo
Occorre una sola volta, al plurale, in Cv Il I 4, nella discussione circa i vari sensi che possono essere attribuiti a un testo, e in particolare sul senso allegorico: Veramente li teologi questo senso prendono altrimenti che li poeti; ma però che mia intenzione è qui lo modo de li poeti seguitare, prendo lo senso allegorico secondo che per li poeti è usato.
In questo contesto il termine designa coloro che sono esperti di esegesi biblica, gl'interpreti della Sacra Scrittura, i ‛ lettori ' della ‛ sacra pagina ' o Bibbia (che è testo ‛ letto ' nella facoltà di teologia). Per il problema del rapporto in D. tra esegesi biblica ed esegesi dei testi letterari, cfr. B. Nardi, Nel mondo di D., Roma 1944, 55-61.
L'accostamento t.-poeti è tradizionale nella cultura occidentale. In ambiente vicino a quello di D., il Petrarca (Famil. X 4) afferma che teologia e poesia sono prossime; anzi che in certo senso la teologia " poeticam esse de Deo " e che linguaggio biblico e linguaggio poetico si servono entrambi dell'allegoria o " alieniloquium ", ma hanno oggetti diversi: " illic de Deo deque divinis, hic de diis hominibusque tractatur, unde et apud Aristotilem primos theologizantes poetas legimus " (cfr. Arist. Metaph. I 3, 986b 27, e anche Tommaso d'Aquino Exp. Metaph. I lect. IV " sciendum est, quod apud graecos primi famosi in scientia fuerunt quidam poetae theologi, sic dicti, quia de divinis carmina faciebant ", e In Meteor. II lect. I " fuerunt quidam, qui vocabantur poetae theologi, sicut Orpheus, Hesiodus et Homerus, quia sub tegumento quarundam fabularum divina hominibus tradiderunt ").