teoria dei giochi
Teoria che studia il modo in cui, prima di prendere una decisione, il soggetto si forma un’opinione sul modo in cui agiranno gli altri, tenendo conto altresì del fatto che questi faranno altrettanto nei confronti della sua decisione. La teoria dei giochi ha finalità in parte prescrittive e in parte predittive. Da un lato, essa mira a determinare in che modo esseri razionali – che si attribuiscono reciprocamente comportamenti razionali – agirebbero in situazioni di mutua interdipendenza. Dall’altro lato, la teoria dei giochi si propone di spiegare il comportamento reale in base all’assunto della reciproca attribuzione di razionalità. Sebbene il primo obiettivo sia stato realizzato più pienamente, la teoria dei giochi può vantare anche alcuni successi empirici, in particolare nel campo della strategia militare e in quello dell’organizzazione industriale. I giochi possono essere classificati in vari modi. Da un punto di vista metodologico, la distinzione più importante è quella tra giochi cooperativi e giochi non cooperativi. Altre importanti distinzioni sono quelle tra giochi tra due persone e giochi tra n persone; tra giochi con mosse simultanee e giochi con mosse in sequenza; tra giochi a somma costante e giochi a somma variabile; tra giochi giocati una volta sola, o istantanei, e giochi ripetuti. Una classificazione può essere fatta anche in base alla quantità di informazione disponibile ai giocatori, in particolare l’informazione relativa alle preferenze degli altri giocatori e alle scelte da loro effettuate. Negli ultimi anni sono stati studiati sistemi in cui le scelte possibili sono per ogni decisore quella di cooperare (c) e quella di non cooperare (nc), e l’utilità del decisore che ha cooperato mentre qualcun altro non cooperava è molto bassa. In tali modelli non appena uno dei giocatori decide di non cooperare, anche l’altro smette di farlo e il sistema si porta stabilmente nello stato (nc, nc) che, sebbene abbia un’utilità minore dello stato (c,c) per entrambi i decisori, è uno stato stabile. Il teorema di Nash, che è valso al suo scopritore il premio Nobel per l’economia nel 1996, è la generalizzazione quantitativa di questa discussione intuitiva. Attualmente, la teoria dei giochi è un campo di ricerca in grande sviluppo anche nei suoi aspetti più strettamente matematici. (*)