tepidezza
In tutti e due gli esempi ricorre con riferimento all'accidia e indica la scarsa o insufficiente propensione verso il bene, l'indolenza e negligenza nell'esercizio della virtù in cui quel peccato consiste, come ben vide Benvenuto nella sua chiosa a Pg XVII 85-87: " Est... accidia amor defectivus boni summi... quaedam negligentia, tepiditas et quasi contemptibilitas ad acquirendum bonum appetibile ".
Il vocabolo compare nelle parole rivolte da Virgilio a un gruppo di accidiosi (O gente in cui fervore aguto adesso / ricompie forse negligenza e indugio / da voi per tepidezza in ben far messo, Pg XVIII 108) e nel passo in cui Stazio confessa di aver tenuta nascosta la sua conversione al cristianesimo: per paura chiuso cristian fu' mi / .. e questa tepidezza il quarto cerchio / cerchiar mi fé (XXII 92).