TEREBINTO (lat. scient. Pistacia terebinthus L.)
Pianta Dicotiledone della famiglia Anacardiacee: è un arbusto o un alberetto alto fino a 5 m.; le foglie sono imparipennate a picciolo non alato, caduche, con foglioline ovato-oblunghe o più raramente lanceolate, glabre, un po' oblique alla base, mucronate all'apice, intiere. I fiori brunicci sono riuniti in grappoli composti pannocchiformi, che nascono all'ascella delle foglie cadute in primavera o all'inizio dell'estate. I frutti sono drupe ovoidee, compresse, apicolate, prima rosse e poi a maturità rosso-brune e contengono olio grasso.
Questa pianta, che si chiama volgarmente spaccasasso e scornabecco, è diffusa in tutta la regione mediterranea; in Italia si trova nei luoghi sassosi e rupestri del piano mediterraneo e submontano della Penisola e grandi isole, Capri e Isole Tremiti; è rara al nord.
In Oriente fornisce da incisioni della corteccia una trementina, detta trementina di Chio, conosciuta dagli antichi col nome di terebinthos. Le foglie dànno materiale conciante; assai ricche di tannino (circa 60%) sono le galle prodotte sulle foglie dalla puntura del Pemphigus cornicularius, dette carrube di Giudea.
Il legno, specialmente quello della radice, è capace di bella pulitura e serve a confezionare piccoli oggetti come tabacchiere, ecc. Sul terebinto s' innesta il pistacchio per formare i pistacchieti naturali. Il terebinto s'ibrida tanto col pistacchio (Pistacia vera × terebinthus Planch.), quanto col lentisco (P. lentiscus × terebinthus Sap. et Mar.).