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RATTIGAN, Terence

di Marco Pistoia - Enciclopedia del Cinema (2004)
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Rattigan, Terence

Marco Pistoia

Drammaturgo e sceneggiatore inglese, nato a Londra il 10 giugno 1911 e morto a Hamilton (Bermuda) il 30 novembre 1977. Autore teatrale di successo, R. scrisse numerose sceneggiature, molte tratte dai propri testi teatrali o da suoi soggetti originali e, come questi, legate al canone della pièce bien faîte, trovando una particolare intesa con un regista quale Anthony Asquith. In linea generale R. fondò le sue storie su un costante sostrato romantico e avventuroso, alternando la commedia a registri drammatici ed elaborando uno stile 'medio', influenzato dal magistero di W.S. Maugham. Con The Browning version (Addio Mr Harris!) di Asquith ricevette nel 1951 il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes.

Figlio di un diplomatico, studiò storia moderna a Oxford ma già nei primi anni Trenta avviò l'attività di drammaturgo, alla quale ben presto affiancò quella di sceneggiatore. Questa poté ben esplicarsi già con French without tears (1939) di Asquith, tratto da una sua commedia a sfondo amoroso (ben sorretta, nel film, da una coppia di attori composta da Ray Milland e Ellen Drew). Subito dopo R. scrisse la sceneggiatura di Quiet wedding (1941) ancora di Asquith, con il quale lavorò poi a Uncensored (1942) e The way to the stars (1945), sull'eroismo dimostrato da un ufficiale aviatore nelle fasi della battaglia d'Inghilterra. Se si considera che anche Journey together (1945) diretto da John Boulting è un film di ambiente bellico, è evidente l'attenzione di R. ‒ impegnato direttamente nell'aviazione inglese ‒ al contesto del proprio tempo, nonché la sua propensione per storie romantico-avventurose. La collaborazione con Asquith, per R. la più costante e significativa in qualità di sceneggiatore, riprese nel 1947 con l'adattamento della sua commedia dal titolo omonimo, While the sun shines, ma fu l'anno successivo che la coppia offrì l'esito migliore del proprio lavoro in comune, The Winslow boy (1948; Tutto mi accusa), basato su una storia vera, il caso Archer-Shee, con cui R. fornì a Asquith, anche attraverso il suo omonimo dramma, un impeccabile impianto drammaturgico, nella crescente tensione creata dalla vicenda di un giovane cadetto accusato di furto e dai commoventi tentativi del padre banchiere per scagionarlo. Questo dramma, che rimase in cartellone a Broadway per alcuni mesi (tra il 1947 e il 1948) verrà adattato per lo schermo anche da un drammaturgo e regista quale David Mamet per un film (1999) dall'omonimo titolo. Un altro riuscito esempio della collaborazione tra R. e Asquith è costituito da The Browning version, anche in virtù di una notevole interpretazione di Michael Redgrave, nel ruolo, pieno di melanconia, di un professore di liceo prossimo alla pensione. Spesso nei testi di R. emerge il tema dei rapporti generazionali fra 'allievi' e 'maestri' o fra padri e figli ‒ reali o metaforici ‒ come confermato anche da The final test (1953) ancora diretto da Asquith, storia di un giocatore di cricket che deve cimentarsi nell'ultimo match della sua carriera. Poco prima R. era tornato su argomenti legati al volo e all'avventura con il film The sound barrier (1952; Ali del futuro) di David Lean, per il quale ottenne una nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura, mentre la vena romantica riemerse nel 1957 con The prince and the showgirl (Il principe e la ballerina), diretto e interpretato da Laurence Olivier, con Marilyn Monroe, e tratto dalla commedia dello stesso R., The sleeping prince. Si trattò di una delle sue ultime sceneggiature, preceduta da quella, basata su un sua commedia, per The deep blue sea (1955; Profondo come il mare) di Anatole Litvak e seguita da quella per Separate tables (1958; Tavole separate) di Delbert Mann che gli valse una nuova nomination. Tratta anch'essa da una sua pièce, è una storia 'polifonica' e a 'struttura aperta' che sembra anticipare due film ancora scritti per Asquith, The V.I.P.s (1963; International Hotel) e The yellow Rolls-Royce (1964; Una Rolls-Royce gialla). A questi seguì la sceneggiatura, basata su un romanzo di J. Hilton, per una commedia diretta da Herbert Ross, Goodbye, Mr. Chips (1969), ultimo esito cinematografico di un autore che negli anni successivi continuò a scrivere per il teatro e a essere rappresentato.

Bibliografia

M. Darlow, Terence Rattigan: the man and his work, London 1979; S. Rusinko, Terence Rattigan, Boston 1983; G. Wansell, Terence Rattigan, London 1995.

Vedi anche
Anthony Asquith Asquith ‹ä´skuitℎ›, Anthony. - Regista cinematografico (Londra 1902 - ivi 1968), figlio di Herbert Henry. Diresse il suo primo film nel 1928, Shooting Stars, satira dell'ambiente cinematografico. Film principali: Pygmalion (1938), in collaborazione con l'attore Leslie Howard; The way of the stars (1948); ... Luigi Cimara Attore italiano (Roma 1891 - ivi 1962); esordì a Padova nel 1912; primo attore giovane con L. Borelli (1913-14) e poi con Tina Di Lorenzo e A. Falconi (1915-21), fu primo attore nella compagnia di D. Nicodemi (1921-31) e in varie altre formazioni (1931-41), quindi (dopo il 1944) divenne direttore di ... Vivien Leigh Nome d'arte dell'attrice inglese Vivian Mary Hartley (Darjeeling, India, 1913 - Londra 1967). Esordì con successo nel 1935 sui palcoscenici e sullo schermo e ottenne grande fama con l'interpretazione di Gone with the wind (1939), di V. Fleming, che le valse l'Oscar. Moglie dal 1940 di L. Olivier, formò ... David Mamet Mamet ‹mä´mit›, David. - Drammaturgo statunitense (n. Chicago 1947). Esordì con l'atto unico Lakeboat (1970), segnalandosi poi con Duck variations (1972), Sexual perversity in Chicago (1974) e con il fortunato American Buffalo (1975). Il suo teatro, basato su un dialogo il cui dinamismo è in forte contrasto ...
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