NOVARESE, Teresa
(Tere Cerutti Novarese). – Nacque il 25 agosto 1920 a Casale Monferrato (Alessandria) dal cavalier Ernesto e da Valentina Sassone.
A 12 anni entrò nell’esclusivo collegio S. Giuseppe di Vigevano, tenuto da suore domenicane, e vi proseguì gli studi, anche quelli assai amati di pianoforte, fino al conseguimento della maturità. Successivamente si iscrisse alla facoltà di lingue straniere presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia senza però arrivare alla laurea, poiché, a causa della guerra e dell’intensificarsi dei bombardamenti, la famiglia preferì farla rientrare a Casale. A vent’anni conobbe casualmente il giovane imprenditore Luigi Cerutti: non fu un amore a prima vista ma, lentamente conquistata dalla sua sensibilità e dalle sue qualità umane e intellettuali, lo sposò nel 1945.
Il padre di Luigi, Giovanni, aveva fondato nel 1920 le omonime Officine Meccaniche (O.M.G. Cerutti) per la riparazione di macchine utensili, passando poi, una volta sviluppata l’impresa, dalla riparazione alla costruzione in proprio; la prima rotativa interamente prodotta dalla Cerutti fu esportata in Polonia, alla Prasa di Varsavia, nel 1949. Trasformata nel 1950 l’azienda da ditta individuale in società a responsabilità limitata, Cerutti si concentrò sulla produzione di macchine per l’industria tipografica, dando l’avvio a una specializzazione produttiva che doveva portare l’azienda ai vertici mondiali nel settore. I suoi figli, Carlo e Luigi, proseguirono in questo progetto.
Luigi – artefice dell’introduzione delle prime rotative nei mercati di Polonia, Germania, Francia, Belgio, Brasile e Stati Uniti – avviò la costruzione di un nuovo stabilimento a Vercelli per la produzione di rotative rotocalco per la stampa di materiali da imballaggio, che si affermarono in nord Europa (soprattutto Svezia e Finlandia), in Inghilterra e Olanda, avanzando anche in USA, India e Sud Africa e conquistando traguardi importanti anche nel mercato interno.
Nell’agosto 1973 la morte improvvisa di Luigi colpito da una forma rarissima di tumore, lasciò Teresa e i suoi due figli – Mariella (n. il 30 luglio 1948) già sposata con Antonio Maria Marocco, e Giancarlo (n. il 28 settembre 1950), studente di giurisprudenza a Trieste – in una condizione difficile. Teresa, sin lì impegnata esclusivamente nella famiglia e nel sociale, ignara di macchine per la stampa e di gestione aziendale, assunse la presidenza della O.M.G. Cerutti S.p.A., affiancata dal cognato Carlo nel ruolo di amministratore delegato. Negli anni successivi, avvalendosi delle esperienze maturate a fianco del marito negli impegni ufficiali e delle relazioni e conoscenze allora stabilite, si impegnò nel lavoro e, attenta a cogliere i cambiamenti in atto, si mosse di conseguenza. Intuito che il mercato americano si orientava sempre più verso le rotocalco con piegatrici variabili nella stampa dei periodici e dei cataloghi, spinse l’azienda in questa direzione. Nel gennaio 1981 rilevò le quote di proprietà del cognato e affidò al figlio Giancarlo il ruolo di amministratore delegato. La guida congiunta di madre e figlio consentì all’azienda di assumere dimensioni rilevanti e di imporsi come gruppo multinazionale, con cuore e cervello a Casale Monferrato e Vercelli, siti produttivi in Italia, USA, Spagna, Asia, e un centro avanzato di ricerca tecnologica in India al quale facevano capo – oltre alla capogruppo Cerutti – l’italiana Flexotecnica, la spagnola Iberica e le statunitensi Zerand e Bernal.
L’azienda arrivò a contare circa 1000 dipendenti e una clientela mondiale nella quale si annoveravano le più importanti imprese nel settore della stampa di periodici, quotidiani e materiali per l’imballaggio. In quegli anni, infatti, la Cerutti si affermò anche nel settore della stampa dei quotidiani, con la produzione di rotative flessografiche in grado di stampare quotidiani con pagine a colori. Nel 1983 fu realizzata la prima macchina flexo destinata a Il Tirreno, nel maggio 1985 quella per Il Gazzettino di Venezia e il 24 settembre 1985 quella per la Repubblica.
All’inizio degli anni Novanta, per far fronte all’accresciuta necessità produttiva nel campo delle macchine da stampa per imballaggio, fu creato un nuovo stabilimento a Candia Lomellina, ampliato ulteriormente negli anni seguenti. Nel 1994 fu acquisita Flexotecnica, azienda di Lodi specializzata nella costruzione di rotative per la stampa flessografica; quattro anni dopo fu la volta dell’americana Zerand, con sede a Milwaukee, specializzata nella produzione di fustellatrici piane alimentate a bobina e integrata nel gruppo come divisione della North American Cerutti Corporation.
L’obiettivo di inserirsi nel settore della trasformazione del cartone e del cartoncino teso fu all’origine dell’ulteriore espansione aziendale: nel 1999 si ebbe un accordo per l’acquisizione di Iberica AG S.A. di Barcellona (specializzata nella produzione di fustellatrici con alimentazione a foglio per la trasformazione del cartone); nel 2002 della Bernal di Detroit, operante nel settore della cartotecnica e leader mondiale nella tecnologia delle fustellatrici rotanti e dei sistemi di trasformazione del cartone; nel 2004 infine l’apertura del Centro di progettazione di software a Trivandrum, in India, mirato allo sviluppo di nuove componenti informatiche e all’assistenza elettronica.
Se innovazione di prodotto e ricerca di base furono decisivi per il successo aziendale, non meno importante fu una filosofia del lavoro sempre attenta al ruolo sociale dell’industria e alla valorizzazione dei collaboratori, lucidamente esplicitata da Teresa: «Questa è un’azienda dove spesso chi è andato in pensione continua a presentarsi ogni giorno al lavoro per continuare a dare, sia pure in altra forma, il suo contributo. È un’azienda dove le persone contano più delle macchine. Ecco perché abbiamo scelto di essere tecnologicamente all’avanguardia e di continuare ad acquisire altre aziende pur mantenendo una fortissima identità. Ed ecco perché la parola ‘globalizzazione’ deve essere usata con attenzione, ed io rimango convinta che nonostante tutte le rivoluzioni in atto nel mondo della comunicazione la carta stampata avrà ancora per molto tempo un importantissimo spazio» (La Cerutti ed io, p. 7).
Sostenitrice di un’attiva presenza in nuovi e vecchi mercati, Teresa svolse un ruolo importante in campo internazionale nella veste di ambasciatrice sia dell’azienda, sia del territorio casalese e delle sue potenzialità. A Casale Monferrato nel 1982 promosse e presiedette l’università della Terza età, fu presidente dell’Accademia filarmonica, dell’Associazione culturale Maria Cristina e del Soroptimist. In ragione dell’attività intrapresa e di un impegno etico e sociale volto al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del paese il 2 giugno 1984 fu insignita dell’onorificenza di cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica Sandro Pertini. Membro dell’Associazione imprenditrici donne dirigenti d’azienda (AIDDA), fu nel consiglio direttivo nazionale dei Cavalieri del lavoro in rappresentanza di Confindustria, dal 1990 fu vicepresidente dei Cavalieri del Lavoro-gruppo piemontese e il 25 ottobre 1990 fu la prima donna a ricevere il riconoscimento Gravure person of the year, il più prestigioso premio negli Stati Uniti nel settore della grafica; nel 1991 ebbe l’onorificenza vaticana di cavaliere pro Ecclesia et Pontifice; il 23 aprile 1994 la Western Michigan University di Kalamazoo le conferì il titolo di dottore di ricerca in scienze ad honorem; nel settembre 1995, su invito dell’organizzatrice ACIMGA (Associazione costruttori italiani macchine grafiche ed affini) partecipò a Pechino, in qualità di presidente, alla prima fiera del settore imballaggio Converflex China; l’anno dopo, il 4 luglio 1996 ricevette dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro il premio Leonardo-Qualità Italia.
All’attività imprenditoriale, affiancò attività benefiche e di volontariato: sostenne i Centri volontari della sofferenza e dei silenziosi operai della Croce (associazione internazionale fondata dallo zio mons. Luigi Novarese e riconosciuta dal Pontificio consiglio per i laici e dallo Stato italiano come ente senza fini di lucro); si impegnò per la locale squadra di basket, il Fastweb Casale; ma soprattutto, consapevole dell’importanza di affiancare formazione e apprendimento per creare sviluppo, si fece promotrice e presidente del Consorzio per gli studi universitari di Casale facendo sorgere a Casale la facoltà di economia Monferrato (dove è attivo il corso di laurea in economia e amministrazione delle imprese Casale Monferrato), ora sede distaccata dell’Università degli studi del Piemonte orientale Amedeo Avogadro.
Morì nella sua casa di Casale Monferrato il 28 ottobre 2009.
Pochi pochi giorni prima la facoltà di economia Monferrato le aveva conferito la laurea honoris causa per le «spiccate qualità imprenditoriali, che hanno permesso alla [Cerruti] di divenire leader mondiale nel settore di appartenenza», e per l’«impegno profuso nello sviluppo dell’ambiente economico, sociale e culturale locale e piemontese».
Oltre al figlio Giancarlo – rappresentante della terza generazione della famiglia alla guida dell’azienda e meritevole nel 2005 dell’onorificenza di cavaliere del lavoro – presidente del Sole 24Ore e amministratore delegato delle Officine Meccaniche, e alla figlia Mariella – protagonista di importanti iniziative culturali e sociali a Torino, poetessa e promotrice, assieme al marito avvocato e notaio, della Fondazione Antonio Maria e Mariella Marocco per la tutela del libro manoscritto e stampato – ha lasciato quattro nipoti: Luigi, Costanza, Terry e Valentina.
Fonti e Bibl.: Notizie su Teresa e l’azienda si ricavano dall’intervista La Cerutti ed io - Cerutti and I. Intervista con Tere Cerutti N., pubblicata in www.cerutti.it; dall’opuscolo aziendale Gruppo Cerutti - Il cammino di un’impresa nella storia di un secolo. The progress of a company over the course of a century, nonché da articoli comparsi su la Repubblica, La Stampa, Il Sole 24Ore.