TERPEN
Nell'area costiera europea, a S del Mare del Nord, si costituì sin dal Mesolitico la formazione di un paesaggio piatto, che copre una lunga ma stretta striscia degli odierni territorî del Belgio, dei Paesi Bassi, della Germania e della Danimarca meridionale. Anche se il mare di quando in quando riafferrava i fertili depositi alluvionali che le inondazioni si erano lasciate dietro nel vasto pantano di torba e basse sabbie, l'uomo si avventurò sempre più in quelle zone: le tracce di abitazione risalgono all'inizio della più recente Età della Pietra. Ben presto l'uomo cominciò ad avere l'abitudine, dove questo era possibile, di sistemarsi su di un'altura artificiale, a terrazzo, unica protezione quando le maree tempestose minacciavano di spazzare via ogni attività umana. Queste alture artificiali rimasero in uso come centri abitati ormai stabilitisi, anche dopo che, nell'XI sec. d. C., fu iniziata la costruzione delle dighe.
Sono questi stanziamenti che prendono il nome di terp (sing.), terpen (plur.). I distretti più importanti di abitazioni a terrazza devono ricercarsi sul litorale tra Vlie e Weser e sulle due rive dell'Ems, che segna oggi il confine fra i Paesi Bassi e la Germania. I toponimi ci danno l'idea di una regione molto omogenea; dal tempo delle incursioni di Druso, Tiberio, Germanico e Corbulone, è stata riconosciuta come la patria d'origine dei Fresones e dei loro vicini orientali, i Ghauci.
I toponimi tradiscono il fatto che la denominazione wierde, che nell'area costiera a oriente dei Lauwers è ancora il nome usuale per le terrazze artificiali, un tempo era una parola comune nella lingua delle regioni a occidente di essa. In tutto il paese dall'Elba al Vlie sono centinaia i casolari, i villaggi e le città i cui nomi terminano in werd-ward-wierde-wurt-waard e suffissi simili. Inerente a tutte queste denominazioni sembra essere la nozione di separazione. Una parola con -werd non implica che la località in questione fosse situata su un tumulo artificiale, ma nell'area costiera. Un altro nome, tuttavia, è venuto a prevalere su wier e wierde, cioè terp: un nome sviluppatosi in Nuova Frisonia e che ha arricchito il vocabolario olandese. Sembrerebbe che terp fosse un'altra parola per dorp che significa area limitata, in generale un luogo di dimora, casolare o insediamento, l'antico frisone thorpe (tedesco Dorf). I terrazzi di abitazione- solo fra il Vlie e l'Ems se ne possono contare 1200- sui terreni argillosi del Friesland e della provincia di Groninga, cominciarono a interessare gli storici e gli archeologi nella seconda metà del XVI secolo.
Dal 1840 in poi la maggior parte dei t. è stata livellata, in parte o del tutto, per usarne a scopo agricolo la terra fertile e ricca di fosforo. I musei archeologici di Leida, Groninga e Leeuwarden debbono le loro importanti collezioni di ritrovamenti dai t. per gran parte a questo livellamento che, triste a dirsi, ha sciupato per sempre una caratteristica del paesaggio. Si deve all'archeologo italiano L. Pigorini il sorgere dell'interesse per i t. frisoni fra gli archeologi europei fin da quando egli, nel 1881, visitò i Paesi Bassi e assisté al livellamento di un terp frisone. Un capitolo del tutto nuovo nella esplorazione storica dei t. si apre con l'anno 1916, quando venne fondata la Vereeningin voor Terpenonderzoek. I risultati estremamente interessanti ottenuti dal fondatore di questa società, A. E. van Giffen, attraverso lo scavo sistematico e la descrizione dei suoi documenti, culminò nelle campagne di Ezinge, uno dei più grandi "villaggi-wierden" tra il Vlie e l'Ems, solo poche miglia a N-E di Groninga, sul corso inferiore dello Hunse.
Oggi si è generalmente d'accordo sul fatto che da circa il 400 a. C. ci fu una continua, sebbene sempre timorosa, occupazione della regione argillosa tra il Vlie e l'Ems, e che in queste regioni l'interesse principale fu sempre l'allevamento del bestiame. Di preferenza la popolazione si insediava su alte terre alluvionali, su rive di argilla sabbiosa lungo correnti di marea e baie coperte con la cosiddetta kweldergras (la prima vegetazione, anfibia, sulle terre emerse) e i tratti separati dal mare aperto da piatti banchi di fango.
I bronzi e la ceramica più antica, rinvenuti negli strati più profondi dei t. mostrano affinità con le culture del tipo di Hallstatt-D, caratteristiche per l'adiacente terreno alluvionale a S dell'area dei t. e della barriera di torba che rese l'avvicinarsi alle abitazioni dei t. fino alla tarda età medievale, una cosa molto difficile, se non con la barca. Resti di fattorie t. conservati in maniera sorprendente sono stati rinvenuti. In molti casi si tratta di ampi edifici, forniti di una larga stanza di soggiorno e di riparo per il bestiame, divisi in tre ale da file di travi che, appaiate, sostenevano il tetto, con le mura fatte di canne saldate con mota o sterco di vacca. La loro pianta corrisponde esattamente a quella delle fattorie frisone del XV e XVI secolo.
La parziale occupazione delle più tarde Terre Basse da parte delle legioni romane fino al vecchio Reno (che scorre da Wijk-bij-Duurstede, passato Utrecht e Woerden, fino a Katwijk) ha creato un cesura, sicché molti reperti di t. testimoniano una forte influenza culturale gallo-romana. Fu in questo periodo della dominazione romana che molti t. raggiunsero la loro finale estensione, altezza e pianta. Questa, in molti casi, è caratterizzata da una strada circolare, da un pozzo e da una sistemazione a raggiera delle fattorie che convergono verso il centro del wierde dove in molti casi si trova un grande stagno, il cosiddetto dobbe o feit. Se il t. è molto grande ed ha una grande popolazione, il centro del wierde è anche il punto d'incontro degli anziani che amministrano la giustizia. Ivi si trova anche una pedana da combattimento, dove si svolgono combattimenti singoli, sotto l'occhio della legge, per così dire. I t. più grandi raggiunsero un'altezza di 25 piedi (circa m 7,60) e coprivano alcune centinaia di acri.
Bibl.: Aspetti generali dell'archeologia dei Paesi Bassi: S. J. de Laet-W. Glasbergen, Voorgeschiedenis der Lage Landen, Groninga 1959. I risultati degli scavi organizzati dalla Veereeniging voor Terpenonderzoek sono descritti negli annali di questa società: Jaaverslagen, pubblicati a partire dal 1917 a Groninga. Per gli scavi tedeschi: v. Probleme der Küstenforschung, I-IV, Hildesheim 1940-57; Neue Ausgrabungen in Deutschland, Berlino 1958, p. 215 ss. Scavi a Feddersen-Wierde a Bremershaven: Germania, XXXIV, 1956, p. 125 ss.; XXXV, 1957, p. 275 ss.; XXXIX, 1961, p. 24 ss. (Haarnagel). Scavi oltre l'Elba condotti da A. Bantelmann: Tofting, eine votgeschichtliche Warft an der Eidermuüdung, Neumünster 1959. Sul viaggio del Pigorini al t. di Aalsum presso Dokkum: L. Pigorini, I terpen della Frisia, in Bull. Paletn. Ital., VII, 1881; id., in Nuova Antologia, 15 novembre 1881. Per un completo resoconto di tutta la bibliografia, la storia delle investigazioni dei t. e il presente stadio degli studî: H. Halbertsma, Tepern tussen Vlie en Ems, I, Atlante; II, Testo, Groninga 1963. Reperti dei t. del territorio olandese e sulle culture più antiche: P. C. J. A. Boeles, Friesland tot de elfde eeuw, L'Aia 1951 (con riassunto in inglese); H. T. Waterbol, Hauptzüge der eisenzeitlichen Besiedlung der nördlichen Niederlande, in Offa, XIX, 1962, p. 9 ss., spec. p. 33 ss.; W. Haarnagel, Die spätbronze-früheisenzeitliche Gehöftsiedlung Jemgun bei Leer auf dem linken Ufer der Ems, in Die Kunde, N. S., VIII, 1957, p. 2 ss. Monete romane dai t. frisoni: W. A. van Es, De Romeinse muntvondsten uit de drie noordelijke provincies, Groninga 1960. Aspetto geografico: W. Haarnagel, Das Alluvium an der deutschen Nordseeküste, in Probleme der Küstenforschung, IV, 1950; id., Meeressspiegelschwankungen an der deutschen Nordseeküste in historischer und prähistorischer Zeit, in Deutscher Geographentag, Berlino 1959, p. 243 ss.; J. Bennema, Boden- en zeespiegelbewegingen in het Nederlandse kustgebied, in Boor en Spade, VII, 1954, p. i ss.