TERPON (Τέρπων)
Nome di satiro che ricorre accanto alle sue raffigurazioni su coppe attiche a figure rosse del VI-V sec. a. C.
In una coppa di Oltos e di Euxitheos, conservata nel museo di Tarquinia (RC 6848). T. suona il flauto al seguito di Dioniso, insieme con un Terpes e due menadi, Kalis e Thero. T. è raffigurato nell'atto di riempiere un cratere di vino su una coppa del Pittore di Epeleios, proveniente da Vulci ed ora al museo di Monaco (2619 A).
In una coppa del Pittore di Brygos, trovata a Capua e conservata al Britisli Museum (E 65), T. aggredisce, con altri tre satiri, Hera ed Iris, difese da Hermes e da Eracle, in una raffigurazione generalmente interpretata come la rappresentazione d'un dramma satiresco. La grafia piena del nome (ΤΕΡΟΠΟΝ) compare in una coppa, conservata al Museo del Louvre (G 34) e avvicinata a quelle del Pittore di Magnoncourt, in cui T. aggredisce una menade che cerca di difendersi con l'aiuto del tirso.
Dalle raffigurazioni di T. col flauto e di Terpes con la lyra, che s'incontrano sulla coppa di Oltos e di Euxitheos, è forse possibile concludere che il significato del nome sia da connettere con la τέρψις della musica. Non solo, ma è altresì possibile associare T. col culto di Afrodite, grazie non tanto alle sue rappresentazioni itifalliche, quanto al confronto con l'iscrizione d'un ciottolo del V sec. rinvenuto ad Anùbes nel 1866 (I.G., xiv, 2424): Τέρπων εἰμὶ Θεράπων σεμνῆς ᾿Αϕροδίτης. Ταῖς δὲ καταστήσασι Κύπρις Χάριν ἀνταποδπόη. L'interpretazione di quest'ultimo monumento è assai controversa; ma appare assai verisimile che si tratti d'un omaggio fallico ad Afrodite, come suggerisce la forma stessa del ciottolo, e che il T. qui ricordato sia una divinità dell'amore, alla quale, se non identico, certo assomiglia il T. delle raffigurazioni vascolari citate.
Bibl.: Coppa di Oltos e di Euxitheos: T. Reinach, Rép. Vas., p. 203. Coppa del Pittore di Epeleios: Furtwängler-Reichhold, tav. 155. Coppa del Pittore di Brygos: J. E. Harrison-D. S. Maccoll, Greek vase paintings, Londra 1894, tav. XXVII. Coppa del Louvre: Harrison-Maccoll, ibid., tav. XXXI. In generale: W. Froehner, La Vénus d'Antibes, in Rev. Arch., N. S., VIII, 15, 1867, p. 360 ss.; H. Heydemann, La tazza di Oltos e di Euxitheos nel Museo di Corneto, in Ann. Inst., XLVII, 1875, p. 254 ss.; P. Hartwig, Die griechische Meisterschlaen, Stoccarda-Berlino 1893, p. 71 ss.; T. Reinach, Notes archéologiques I. Le silène Terpon, in Rev. Arch., serie 3, XXIV, 1899, p. 335 ss.; C. Fränkel, Satyr- und Backhennaen auf Vasenbilbern, Halle 1912, pp. 30-88 ss.; O. Höfer, in Roscher, V, 1916-24, c. 387 ss., s. v.; Van de Kolf, in Pauly-Wissowa, V A, i, 1934, c. 787, s. v.; J. D. Beazley, Red-fig.2, Oxford 1963, pp. 60; 146; 370; 456.