WILKES, Terra di (A. T., 3 bis)
Si dà il nome complessivo di Terra di Wilkes alla fronte dell'Antartide che si stende in corrispondenza dell'Australia e dell'Oceano Indiano, tra la Terra Vittoria e la Terra Guglielmo II, cioè tra il 90° e il 160° di long. orientale.
Si tratta di una serie di coste che a partire dalla Terra Oates sul 160° meridiano fino alla Terra della Regina Maria, furono scoperte in parte da J.S.C. Dumont d'Urville (v.) nel 1840 (Terra Adelia, Clarie, e Luigi Filippo) e per il resto, nello stesso torno di tempo, da C. Wilkes (v.). A esse si possono unire la Terra Sabrina e la Terra Totten, scoperte da J. Balleny nel 1839.
Dopo la spedizione del 1839-40 il Wilkes sostenne l'esistenza di un continente australe, già negato dopo i viaggi del Cook, ma la sua affermazione rimase per lungo tempo assai discussa, perché i successivi esploratori non riuscirono ad accostare o vedere le terre da lui segnalate, a causa della grande cintura di ghiacci che normalmente impedisce l'accesso al continente. Soltanto nel 1902 la spedizione tedesca della nave Gauss, diretta da E. von Drygalski constatò tra il 100° e l'87° meridiano E. l'esistenza di terre a cui furono posti i nomi di Terra Guglielmo II e Regina Maria: anche più importanti furono le esplorazioni di D. Mawson che nel 1912 ripercorse tutto il fronte delle coste già toccate dal Wilkes, ne accertò l'esistenza e ne ampliò la conoscenza compiendovi sbarchi ed escursioni nell'interno. Ultimamente nel 1929 anche la Terra di Knox fu toccata da balenieri norvegesi. Sono stati quindi riconosciuti dal Drygalski, dal Mawson e da F. Wild (compagno del Mawson) ed esplorati in larga parte circa 2000 km. di coste, divise in due gruppi, di cui l'orientale, che ha per centro la Terra Adelia, presenta la medesima struttura della Terra Vittoria, ma non ha subito le deformazioni e il sollevamento che hanno alterato quest'ultima: il rilievo è in complesso assai modesto e il Mawson ha constatato che si tratta di un altipiano leggermente ondulato tutto coperto da ghiacci da cui spuntano rare "nunataks" alte 5-600 metri.
Anche le Terre Regina Maria e Guglielmo II appaiono la continuazione delle precedenti, ma il rilievo è anche meno accentuato e la costa mostra andamento più regolare con delle baie assai aperte e divise da larghi lobi arrotondati, con sporgenze triangolari. Mancano poi del tutto manifestazioni vulcaniche, tranne il piccolo vulcano Gauss della Terra Guglielmo II.
Il territorio è coperto dovunque da un'enorme cappa di ghiacci che formano uno strato ininterrotto; è questo l'inlandsis che per mezzo di ampî colatoi spinge nel mare imponenti ghiacciai, come il Ninnis e il Mertz della Terra Adelia, le cui lingue terminali sono lunghe oltre 100 km. In aggiunta alla vasta banchisa ghiacciata che quasi sempre impedisce alle navi di accostarsi alla terra, l'accesso alla costa è ostacolato dalla presenza di enormi barriere (quella di Shackleton, in corrispondenza del 96° meridiano E. si spinge lontano dalla costa per quasi due gradi di latitudine), che gareggiano per imponenza con quelle famose dei mari di Ross e di Weddell.