terragno
L'aggettivo ricorre due sole volte nella Commedia; le tombe terragne che portan segnato quel ch'elli [i morti] eran pria (Pg XII 17) sono, in contrapposizione con quelli " facta in muro vel in alto " (Benvenuto), " gli avelli che sono piani in terra " (Buti): solo questo tipo di tomba, così frequente nel Medioevo, può essere paragonato ai bassorilievi che occupano il suolo della prima cornice.
Il molin terragno su cui veloce scorre acqua per doccia a / volger ruota (If XXIII 47) è il mulino discosto dal corso d'acqua, le cui ruote sono mosse dall'acqua che vi arriva per derivazioni e canali.
Al contrario il mulino posto presso le sponde del fiume, o addirittura su zattere o barconi (" in aqua magna, sicut videmus in Pado ", Benvenuto), " ove l'acqua non ha doccia, o sia canale, che facciala da alto in basso scorrere ad urtare nelle pale della ruota " (Lombardi), era detto anche ‛ francesco '. Errata è l'interpretazione del Vellutello, secondo cui il ‛ molino t. ' sarebbe in contrapposizione coi " molini che si volgono in aere a vento ". Dal contesto della similitudine si comprende bene invece come il paragone con D. e virgilio che scendono velocemente da una bolgia all'altra sia possibile solo con l'acqua del mulino costruito su terra, la cui ruota si muove per l'acqua che scorre dall'alto verso il basso.