• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

TERREMOTO

di Pietro CALOI - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
  • Condividi

TERREMOTO (XXXIII, p. 639)

Pietro CALOI

I materiali costituenti la crosta terrestre si comportano come viscosi (in senso lato) se sottoposti all'azione di forze lungamente applicate, come elastici se le forze agiscono bruscamente e per breve periodo di tempo. La prima qualità è manifesta nelle rocce sedimentarie, formatesi un tempo sul fondo dei mari e sottoposte successivamente alla lenta azione di corrugamento della crosta terrestre (bradisismi), rivelata anche dai livellamenti di precisione; la seconda è testimoniata dalla propagazione delle onde sismiche, determinate dalle brusche rotture d'equilibrio (terremoti).

Fra le più importanti conquiste sulla via di una sempre più ampia conoscenza dell'intima genesi dei terremoti è certamente quella che consente di risalire alla maniera di scatenarsi delle forze a cui si deve uno scuotimento sismico. La semplice osservazione dei movimenti iniziali determinati da una scossa in un certo numero di osservatorî, opportunamente distribuiti intorno all'epicentro, consente oggi di poter dedurre la natura fisica della causa, a cui la scossa stessa è dovuta.

Spetta al giapponese T. Shida il merito di avere, per primo, messo in evidenza alcune caratteristiche del movimento iniziale di un terremoto. Egli osservò (studiando un terremoto avvenuto al Giappone il 18 maggio 1917) che il primo movimento (onde longitudinali dirette) si verifica, per certe stazioni, nella direzione stazione-ipocentro (dilatazione), per altre, nella direzione opposta (compressione). Per il terremoto esaminato, inoltre, questi movimenti di dilatazione e compressione si suddividono in modo da distribuirsi, in superficie, nei quattro quadrati determinati da due rette perpendicolari, incrociantisi nell'epicentro, e in maniera che nelle due coppie di quadranti opposti si verificano movimenti del suolo dello stesso segno, compressioni o dilatazioni (fig. 1). Lo stesso Shida, studiando un piccolo terremoto avvenuto in Giappone il 26 novembre 1916, trovò che il movimento iniziale delle onde longitudinali in un raggio di circa 300 km. intorno l'epicentro, era unidirezionale per tutti gli azimut, presentandosi dovunque sotto forma di dilatazione. Shida attribuì il primo terremoto a frattura di strati; il secondo a sprofondamento. Il problema fu affrontato teoricamente, per la prima volta, da M. Hasegawa. Egli indicò come causa della suddivisione trovata da Shida l'azione di una coppia orizzontale di forze tangenziali, agenti all'ipocentro; in altri termini, i terremoti di frattura sarebbero dovuti all'azione di coppie di forze tangenziali agenti all'ipocentro, ipotesi questa che trova la sua giustificazione nella teoria dell'elasticità. Come nella teoria degli sforzi, ad una tensione che agisce secondo un determinato asse corrisponde sempre una tensione complementare, secondo l'asse a 90°, di entità uguale alla prima, così alla coppia che diremo principale cui si deve la frattura di strati, corrisponde sempre una coppia complementare detta secondaria, che agisce in direzione normale alla prima (fig. 2).

H. Gräfe, seguendo una via più agevole di quella indicata da Hasegawa, generalizzò il problema risolvendolo per via elementare, nei suoi varî aspetti. Sono detti piani nodali i piani che limitano nello spazio i quadranti delle dilatazioni da quelli delle compressioni. Essi risultano normali al piano della coppia di forze, uno nella direzione delle forze tangenziali, l'altro normalmente ad esse. I piani nodali tagliano la superficie della Terra lungo due linee, dette linee nodali (v. fig. 3), il punto d'incontro delle quali costituisce il polo (P). Esso manifestamente si trova sulla normale al piano della coppia di forze. Nel caso di coppie di forze giacenti in un piano orizzontale, il polo P coincide con l'epicentro E, e le linee nodali si tagliano normalmente nell'epicentro stesso. Gräfe studiò gli schemi che si presentano alla superficie della Terra, quando le forze tangenziali si mostrauo comunque inclinate rispetto alla superficie stessa. Si può subito osservare che generalmente né il polo coinciderà con l'epicentro, né le linee nodali si taglieranno ortogonalmente, ma secondo angoli la cui ampiezza dipenderà dalla giacitura della coppia di forze. Quello considerato da Shida rientra quindi come caso particolare nella teoria di Gräfe (fig. 4: a, o, c, d, e, .f).

Esempî di terremoti a frattura si osservano in Europa abbastanza frequentemente, specie nella zona alpina. Basterà citare i terremoti del Tirolo dell'8 ottobre 1930 (studiato prima da Hiller, poi da Gräfe), di Rastatt dell'8 febbraio 1933 (studiato da Hiller), delle Prealpi Carniche dell'8 giugno 1934 (studiato da P. Caloi), che mostrò una suddivisione superficiale delle onde Pg del tutto analoga a quella osservata da T. Shida. Particolarmente interessante dal punto di vista dello spostamento iniziale provocato in superficie, fu lo studio del terremoto del Cansiglio del 18 ottobre 1936, eseguito dal Caloi. La suddivisione dei movimenti provocata in superficie rispecchia il caso più generale di un terremoto dovuto a frattura; quello cioè provocato da una frattura generata da una coppia di forze inclinate, con braccio pure inclinato (fig. 6).

A differenza della zona alpina, dove quasi tutti i terremoti studiati risultarono dovuti a fratture, nell'alto Adriatico essi sembrano determinati da sprofondamento. Un chiaro esempio in questo senso ha dato il terremoto del 30 novembre 1934 (fig. 5). L'Appennino tosco-romagnolo presenta il fenomeno contrario: i terremoti di Marradi dell'11 febbraio 1939 (studiato da Caloi) e della Garfagnana del 15 ottobre 1939 (studiato da E. Rosini) hanno mostrato una suddivisione superficiale dei movimenti tipica dei sollevamenti di strati: compressioni entro una zona intorno all'epicentro, dilatazioni al difuori della zona stessa (fig. 8).

In Giappone sono stati osservati esempî di un diverso schema di distribuzione superficiale del moto iniziale, in cui le zone contrassegnate da onde di compressione o di dilatazione sono limitate da curve del secondo ordine: cerchi, ellissi, parabole o iperboli. I sismologhi giapponesi attribuiscono questi schemi ad un nuovo meccanismo di produzione detto a cono, che riguarderebbe quasi esclusivamente i terremoti a profondità anormale, dove il tipo a quadranti sarebbe molto meno frequente (fig. 7). I fondamenti matematici del problema furono posti da K. Sezawa e sviluppati da altri sismologhi giapponesi, in particolare da H. Kawasumi. M. Ishimoto attribuisce la forza quadrupla (agente secondo coni rovesciati l'uno sul prolungamento dell'altro) cui si deve il tipo a cono, all'azione di violente intrusioni magmatiche, provenienti da riserve particolarmente estese nelle regioni vulcaniche.

Bibl.: M. Hasegawa, Die erste Bewegung bei einem Erdbeben, in Gerlands Beitr. z. Geophys., 1930; H. Gräfe, Über die Deformation der Erdoberfläche durch Scherungskräfte im Herd von Erdbeben, in zeitschr. f. Geophys., 1934; id., Das nordtiroler Beben vom 8. Oktober 1930, ibid., 1932 e 1933; P. Caloi, Ricerche sui terremoti ad origine vicina, in La Ric. Scientif., 1938; id., Caratteristiche sismiche dell'Appennino tosco-romagnolo, ibid., 1940; E. Rosini, Il terremoto della Garfagnana del 15 ottobre 1939, ibid., 1940; H. Kawasumi, Study on the propagation of seismic waves, in Bull. Earth. Res. Inst., Tōkȳo, X, 1932 e XII, 1934; M. shimoto, Existence d'une source quadruple au foyer sismique d'après l'étude de la distribution des mouvements initiaux des sécousses sismiques, ibid., ivi 1932.

Vedi anche
epicentro In sismologia, zona della superficie terrestre in cui un terremoto (➔) si presenta con la massima intensità. sismologia Parte della geofisica che studia i fenomeni sismici. È nata sul finire del 19° sec. e si è successivamente sviluppata secondo 4 principali direzioni: ricerca sulle modalità di propagazione delle onde sismiche e sulla struttura della Terra; studio dei caratteri fisici dei terremoti e interpretazione geologica ... ipocentro In sismologia, il punto o meglio la zona, generalmente interna, della Terra in cui ha origine un terremoto; la profondità dell’ipocentro varia da pochi chilometri sino a varie centinaia di chilometri. onda Con riferimento a un dato mezzo fisico (acqua, aria ecc.), perturbazione determinatasi in un punto del mezzo che si propaga nello spazio trasportando energia ma non materia. fisica 1. Propagazione per onde Si parla di propagazione per onda di una perturbazione tutte le volte che in uno o più punti ...
Tag
  • CROSTA TERRESTRE
  • COPPIA DI FORZE
  • ONDE SISMICHE
  • GARFAGNANA
  • IPOCENTRO
Altri risultati per TERREMOTO
  • Sumatra, terremoto e tsunami di
    Lessico del XXI Secolo (2013)
    Sumatra, terremòto e tsunami di <... zunà- ...>. – Evento sismico, e conseguente disastroso tsunami, occorso il 24 dicembre 2004 con epicentro al largo delle coste occidentali di Sumatra (255 km a Sud-Sud Est della città indonesiana di Banda Aceh). Il sisma, il terzo in magnitudo (9,1) dal 1900, ...
  • terremoto
    Enciclopedia on line
    Movimento di una porzione più o meno grande di superficie terrestre, costituito da oscillazioni del terreno che si succedono per un periodo di tempo che può andare da pochi secondi ad alcuni minuti e corrispondenti all’arrivo nella zona di gruppi diversi di onde sismiche (➔ sismologia). Fenomeni sismici Le ...
  • Terremoti. Aspetti generali
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2007)
    Rodolfo Console Il termine terremoto è usato sia nel suo significato letterale di movimento del suolo prodotto sulla superficie terrestre da cause a essa interne, sia con riferimento al processo di liberazione dell'energia elastica da cui tali movimenti sono originati, accomunando così, con una sola ...
  • Terremoto
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)
    Fabio Catino Gli studi di carattere sismologico rappresentano più che mai il luogo in cui si confrontano diverse discipline scientifiche, oltre a costituire una delle più interessanti e impegnative sfide della moderna geofisica. La dimensione interdisciplinare di tali studi è motivata da aspetti sia ...
  • terremoto
    Enciclopedia dei ragazzi (2006)
    Giuliana Mele Onde che fanno tremare la Terra Un terremoto avviene a seguito della rottura istantanea di un volume di roccia. La conseguenza di questa rottura è lo scuotimento del suolo causato dall’arrivo in superficie delle onde sismiche. La distribuzione dei terremoti non è casuale: essi sono concentrati ...
  • Terremoto
    Libro dell'anno 2004
    "Armiamoci di grande coraggio contro questa rovina che non si può evitare né prevedere" (Seneca, Naturales quaestiones) Difendersi dai terremoti di Laura Peruzza, Alessandro Rebez, Anna Riggio, Marco Santulin, Dario Slejko, Iginio Marson 20 marzo Viene consegnata alla Protezione civile la nuova carta ...
  • Terremoto
    Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)
    Giancarlo Scalera (XXXIII, p. 639; App. II, ii, p. 981) Un panorama sulla sismologia, la parte della geofisica che studia i t. come fenomeno fisico, è presentato nell'omonima voce di G.B. Alfano, contenuta nell'Enciclopedia Italiana (XXXI, p. 916), e nei successivi aggiornamenti redatti da P. Caloi ...
  • terremoto
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    terremòto [Der. del lat. terrae motus "movimento della terra"] [GFS] Movimento, a carattere vibratorio smorzato, di una porzione più o meno grande di superficie terrestre, provocato da onde elastiche (onde sismiche), di varia natura (onde di volume longitudinali, le più veloci e quindi onde prime, e ...
  • TERREMOTO
    Enciclopedia Italiana (1937)
    Giovanni Battista Alfano . I terremoti sono vibrazioni rapide, elastiche, di porzione più o meno limitata, degli strati terrestri per effetto di un urto improvviso avvenuto nello spessore della crosta della terra. A queste vibrazioni si dà più propriamente il nome di scossa, mentre i geologi riserbano ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
furbetto del terremoto
furbetto del terremoto (o furbetto del sisma) loc. s.le m. (iron.) Chi, con l’intento di trarne un vantaggio personale, commette irregolarità nell’ambito della gestione amministrativa del dopo-terremoto. ◆  Il sindaco di Crevalcore, Claudio...
terremòto
terremoto terremòto s. m. [dal lat. terrae motus «movimento, scuotimento della terra»]. – 1. Complesso di successivi movimenti a carattere vibratorio, della durata da pochi secondi ad alcuni minuti, di una porzione più o meno ampia della...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali