terrestro
Ben attestato (anche per -e) come sinonimo di ‛ terreno ' aggettivo (v.) nel Due-Trecento (cfr. il volgarizzamento del Tresor e quello del Crescenzi), ma assente nell'intero ambito del D. minore (compresi Fiore e Detto), ricorre un'unica volta nel poema, con incremento semantico verso " naturale ", " spontaneo ", " generativo ".
Si tratta del passo già preso in esame per il sostantivo adiacente ‛ terreno ' (v.), d'impiego altrettanto sporadico in D. (una sola occorrenza per ciascuno): tanto più maligno e più silvestro / si fa 'l terren col mal seme e non cólto, / quant'elli ha più di buon vigor terrestro (Pg XXX 120).
Bene il Sapegno: " un terreno, quanto più è dotato di naturale vigore, tanto più diventa cattivo e selvatico, se accoglie in sé semi cattivi oppure viene lasciato incolto ".