Terrore
Periodo della Rivoluzione francese che va dall’espulsione dei girondini dalla Convenzione (2 giugno 1793) alla caduta di M. Robespierre (27 luglio 1794), caratterizzato dall’accentramento del potere nelle mani del leader dei giacobini (Robespierre) e dei suoi collaboratori e dalla sistematica repressione del dissenso. Sospesa l’applicazione della Costituzione del 1793, il regime fu retto dal Comitato di salute pubblica, che dirigeva la diplomazia, la guerra e la vita economica, e dal Comitato di sicurezza generale, che applicava le nuove leggi sui sospetti e regolava l’attività dei tribunali straordinari. L’abolizione dell’istruttoria e degli avvocati difensori, la rapidità del giudizio e la pubblicità del voto dei giurati, l’elevatissimo numero delle condanne capitali, qualificarono il T. soprattutto dal punto di vista giudiziario. Quest’ultimo aspetto in particolare ha orientato in un primo momento il giudizio storiografico sul periodo, di cui sono stati in seguito sottolineati elementi più complessi: la funzione transitoria di un governo forte, capace di assicurare la vittoria contro la coalizione europea, e l’attuazione di una politica economico-sociale, fondata sull’attuazione di un’economia regolata e su provvedimenti di assistenza pubblica, che segnò l’ascesa politica delle classi meno abbienti.