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TERRORE

di Walter Maturi - Enciclopedia Italiana (1937)
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TERRORE

Walter Maturi

. Fu così denominato il regime che oppresse la Francia dal 31 maggio 1793, giorno in cui la Montagna trionfò della Gironda nella Convenzione, al colpo di stato del 9 termidoro (27 luglio 1794), che abbatté Robespierre.

In un momento di profondissima crisi economica, sociale e politica, e sotto l'urgente pressione della minaccia straniera, sorse il governo terrorista: governo essenzialmente di guerra, che fece valere con un'energia formidabile la volontà di vittoria delle forze rivoluzionarie, sia sui nemici interni sia su quelli esterni; ma visto in senso più lato, restaurazione dell'autorità dello stato, che si riallaccia, da una parte, all'opera secolare d'accentramento della monarchia assoluta, dall'altra a Napoleone. Teoricamente i principî dell'89, i diritti dell'uomo e del cittadino furono sospesi, non rinnegati, dal regime del terrore, che concepì sé stesso come una dittatura, un governo di transizione. La legge del 14 frimaio a. II (4 dicembre 1793) fu la carta del regime: tutto il potere fu concentrato nei comitati di Salute pubblica e della Sicurezza generale, tratti dal seno della Convenzione. Il Comitato di Salute pubblica dirigeva la diplomazia, la guerra, gli armamenti, il vettovagliamento e, in genere, tutta la vita economica della nazione. Il Comitato di sicurezza generale applicava la legge dei sospetti, dirigeva la polizia e la giustizia rivoluzionarie. La lotta fra i due comitati, che produceva un dualismo nel regime, ne provocò la caduta (v. termidoro), mentre le brillanti vittorie di Pichegru e di Jourdan, trionfando dell'invasione straniera, toglievano al regime la sua giustificazione politica. Gravemente offuscata dalle sue vittime, l'opera del Terrore fu nondimeno grandiosa: la vittoria contro i nemici esterni, i molti provvedimenti di amministrazione e di regolamentazione economica che restarono e ne ebbe più tardi tutta la fama Napoleone; la politica sociale di Robespierre che creò una classe di piccoli proprietarî con la divisione dei beni demaniali e la vendita dei beni nazionali; l'organizzazione delle opere di assistenza popolare (Livre de la bienfaisance publique) con la legge del 22 floreale (11 maggio 1794) e di un sistema di istruzione primaria con la legge del 29 frimaio (19 dicembre 1793).

Alcuni storici chiamano periodo del terrore anche quello che va dall'agosto al settembre 1792, distinguendolo col nome di primo terrore, ma quel periodo, caratterizzato dalle stragi del settembre 1792, fu chiamato dai contemporanei periodo dei septembriseurs.

Terrore bianco (Terreur blanche), fu chiamato, invece, il periodo della furiosa reazione monarchica, dopo i Cento giorni, nel quale furono trucidati il maresciallo Brune ad Avignone, il generale Ramel a Tolosa, i protestanti a Nîmes.

Bibl.: Oltre alle opere del Thiers, Taine e Mathiez, cfr. ancora, Mortimer-Ternaux, Histoire de la Terreur, voll. 8, Parigi 1866-1881; G. Maranini, Classe e Stato nella Rivoluzione francese, Perugia 1935. Per il Terrore bianco, cfr. E. Daudet, La Terreur blanche, Parigi 1878.

Vedi anche
Robespierre Maximilien-François-Isidore de. - Uomo politico (Arras 1758 - Parigi 1794). Fu tra le maggiori personalità della Rivoluzione francese. Divenuto capo del club dei giacobini, si oppose con intransigenza alle forze rivoluzionarie moderate. Riuscì a prevalere, ma inevitabilmente finì per assumere un potere ... montagnardi Appartenenti al gruppo politico radicale detto della Montagna che, durante la Rivoluzione francese, nella Convenzione nazionale (1792-95) sedeva a sinistra e, materialmente, sui seggi più in alto. Minoranza nell'assemblea, i montagnardi - attraverso il predominio sui club e le sezioni giacobine - si ... Georges-Jacques Danton Danton ‹dãtõ´›, Georges-Jacques. - Uomo politico (Arcis-sur-Aube 1759 - Parigi 1794), fu uno dei protagonisti della rivoluzione francese. Vita e attività. Di famiglia borghese di provincia, fece l'avvocato a Parigi dal 1787 e sin dall'estate del 1789 fu tra gli agitatori più popolari nel club dei Cordiglieri ... Jean-Paul Marat Marat ‹marà›, Jean-Paul. - Uomo politico francese (Boudry, Neuchâtel, 1743 - Parigi 1793). Tra i protagonisti della Rivoluzione francese e direttore dell'Ami du peuple, nel 1792 fu eletto alla Convenzione. Fautore della dittatura rivoluzionaria, gli fu imputata dai girondini la responsabilità dei massacri ...
Altri risultati per TERRORE
  • Terrore
    Enciclopedia on line
    Il periodo della Rivoluzione francese che va dall’espulsione dei Girondini dalla Convenzione (2 giugno 1793) alla caduta del capo del partito giacobino M.-F.-I. de Robespierre (9 termidoro, 27 luglio 1794). Il potere fu accentrato nelle mani di Robespierre e dei suoi più immediati collaboratori, come ...
  • Terrore
    Dizionario di Storia (2011)
    Periodo della Rivoluzione francese che va dall’espulsione dei girondini dalla Convenzione (2 giugno 1793) alla caduta di M. Robespierre (27 luglio 1794), caratterizzato dall’accentramento del potere nelle mani del leader dei giacobini (Robespierre) e dei suoi collaboratori e dalla sistematica repressione ...
Vocabolario
terróre
terrore terróre s. m. [dal lat. terror -oris, der. di terrere «atterrire»]. – 1. a. Sentimento e stato psichico di forte paura o di vivo sgomento, in genere più intenso e di maggiore durata che lo spavento: suscitare, incutere t.; vista,...
terrorista
terrorista s. m. e f. [dal fr. terroriste] (pl. m. -i). – 1. Come termine storiografico, membro del governo durante il periodo del Terrore in Francia; fautore del terrorismo. 2. Membro di un’organizzazione politica che si avvale, nella...
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