terrorismo urbano
loc. s.le m. Azione violenta e sovversiva organizzata di sorpresa da gruppi o individui nelle strade cittadine.
• Enrico Marcora dell’Udc lancia un appello: «Parta da Milano il nuovo soggetto politico di centro». Per gli altri candidati, invece, il confronto a Villa Necchi è stata l’occasione per far conoscere i loro programmi e in qualche caso perfino il proprio volto. Come Max Ferrari di Lombardia Autonoma: «Non sono un leghista». O Domenico Cioffi dell’Adc: «La politica difenda la dignità del lavoro». Carla De Albertis di Nordestra accusa i centri sociali di fare addirittura «terrorismo urbano». (Andrea Montanari, Repubblica, 2 giugno 2009, Milano, p. II) • «durante il corteo di Roma abbiamo visto materializzarsi una nuova forma di terrorismo, che potremmo definire terrorismo urbano, c’era l’intenzione di assaltare le sedi istituzionali, in primo luogo Camera e Senato. C’era la volontà di ricreare l’incidente avvenuto a Genova ed è solo grazie alle forze dell’ordine che si è impedito che ci scappasse il morto» (Roberto Maroni riportato da F[iorenza] Sar[zanini], Corriere della sera, 19 ottobre 2011, p. 10, Primo Piano) • Ha fatto breccia il discorso della mamma di Arturo, il diciassettenne ferito alla gola a coltellate qualche settimana fa. È lei che per prima ha parlato di «terrorismo urbano». E [Marco] Minniti concorda: «Usano metodi terroristici». (Francesco Grignetti, Secolo XIX, 17 gennaio 2018, p. 7, Italia Mondo).
- Composto dal s. m. terrorismo e dall’agg. urbano.
- Già attestato nella Stampa del 5 marzo 1944, p. 1, Prima pagina.