terso
In entrambe le occorrenze ha il valore oggi vulgato: " perfettamente pulito ", " limpido ", da attribuirsi a cose concrete, come marmo o vetri. Non è mai usato da solo, ma sempre insieme con un altro aggettivo, con cui tuttavia non costituisce dittologia sinonimica.
Cfr. Pd III 10 vetri trasparenti e tersi, " lucida et polita " (Benvenuto), " forbiti sì che non siano macchiati, né appannati. Questo dice a differenzia delli specchi che non sono trasparenti perché hanno lo piombo di rietro " (Buti).
Lo scaglion primaio dei tre che formano l'ingresso alla porta del Purgatorio bianco marmo era... polito e terso (Pg IX 95); nei commenti prevale la spiegazione simbolica: " album et purum: per hunc gradum figurat nobis illud quod primo requiritur ad poenitentiam, scilicet contrictionem cordis, quae lavat et mundat tabulam cordis ab omni labe peccatorum " (Benvenuto); " la confessione de' essere... bianca, cioè... non velata... polita... accusando la sua colpa... forbita, manifestando la volontà dentro dell'animo " (Buti).