TESHUP
Dio della tempesta presso i Hurriti e gli Hittiti, equivalente ai semitici Ba'al e Hadad e al luvio Tarkhunda; è il prototipo dello Juppiter Dolichenus.
T. e le divinità ad esso affini sono tipiche manifestazioni delle culture agricole in zone montane; e poiché la tempesta si risolve nella pioggia necessaria ai campi, esse personificano il principio fecondatore: il toro, insieme alla folgore sono infatti gli attributi più frequenti.
Le più antiche raffigurazioni di T. compaiono in Anatolia all'inizio del II millennio a. C. sulle impronte di sigilli di Kültepe (v.). Il dio con una folgore in mano è in piedi sopra un drago o un toro accovacciato. In entrambi i casi l'origine del motivo appare mesopotamica. Talvolta T. ha un berretto conico, un corto gonnellino e un'ascia sulla spalla ed è privo del toro. Questo tipo è di origine siro-anatolica. Alcuni secoli più tardi, in piena età hittita, T. è raffigurato su sigilli e su rilievi di Yazili Kaya e di Tell Halaf. È scomparso il toro, prevale il tipo siro-anatolico, con lunga treccia, la lancia con la punta in basso, la folgore schematizzata in forma di tridente. Talora il dio è sorretto da due personaggi maschili a berretto conico (forse i progenitori dei Castores Dolichern). T. finisce con assumere caratteri assiri con la conquista assira (v. vol. iii, fig. 1376).
Bibl.: H. Demircioglu, Der Gott auf dem Stier, Berlino 1939; C. G. von Brandenstein, Hethitische götter nach Bildeschreibung in Keilschrifttexten, Lipsia 1943; P. Merlat, Jupiter Dolichenus, Parigi 1960; R. H. Smith, Near Eastern Forerunners of the Striding Zeus, in Archaeology, XV, 1962, pp. 176-83; A. Vanel, L'iconographie du dieu de l'orage, Parigi 1965. V. anche bibl. s. v. Hadad.