TESMOFORIE (Θεσμοϕόρια, Thesmophoria)
Antiche feste largamente diffuse in tutto il mondo greco, sia nella madre patria sia nelle colonie d'Oriente e di Occidente. La tradizione c'informa che queste feste erano molto antiche, ciò che viene pienamente confermato dal carattere primitivo di alcuni riti che, ancora in età classica avanzata, facevano parte delle Tesmoforie. Queste solennità venivano celebrate dai Greci in onore di Demetra, e di alcuni altri numi ad essa più o meno collegati, e avevano come loro scopo il risveglio delle energie generatrici tanto nel seno della donna quanto in quello della Madre Terra.
La massima parte delle notizie che ci sono pervenute intorno alle Tesmoforie riguardano Atene, ma è probabile che queste notizie siano estensibili sostanzialmente anche ad altre regioni della Grecia. In Atene le Tesmoforie venivano celebrate nel mese autunnale di Pianepsione, dal giorno 11 al giorno 13; e questi tre giorni avevano nomi speciali: "Salita" ("Ανοϑος), "Digiuno" (Νηστεία), "Felice Generazione" (Καλλιγενεια). Nel primo giorno le donne, tutte di buona famiglia, che prendevano parte alla festa salivano verso il santuario di Demetra Thesmophoros situato sull'altura della Pnice; nel secondo esse digiunavano, accampate entro uno speciale recinto, e compivano i riti più misteriosi e importanti di tutta la festa; nel terzo esse celebravano sacrifici e banchetti e cerimonie varie nell'intento di assicurarsi una larga e felice generazione, invocando particolarmente Kalligeneia, la dea il cui nome e la cui figura erano appunto nati dalle esigenze della festa. La parte veramente essenziale delle Tesmoforie che, come s'è detto, aveva luogo nel secondo giorno sembra consistesse nel riesumare dalle profondità di una grotta gli Skira ivi deposti quattro mesi prima in occasione della festa delle Sciroforie, cioè i resti di certi porcellini e di rami di pino con relative pine e di altri simboli della forza generatrice. Tali resti sembra venissero deposti sull'altare di Demetra e poi divisi per essere mescolati alla nuova sementa che, appunto nel mese di Pianepsione, doveva scendere nei solchi della terra. La terra, esausta dopo il raccolto, veniva così a ricevere nuove energie, e nuovo impulso aveva, quasi per reciproca simpatia, la fecondità delle donne. Si capisce, perciò, come gli antichi ricolleghino strettamente le Tesmoforie alle Sciroforie; ed è molto verosimile che il nome stesso delle feste Tesmoforie derivi da quegli oggetti che venivano deposti entro la terra (ϑεσμοί) per dare e, nel medesimo tempo, assorbire energie fecondatrici. È certo, a ogni modo, che il nome della festa non deriva dall'epiteto di Demetra Thesmophoros, come alcuni hanno creduto, ma al contrario questo da quello; ed è pure certo che né il nome della festa né l'epiteto della dea ebbero in origine a che fare con il concetto delle leggi istituite dalla benefica madre delle messi. Ai tre giorni delle feste Tesmoforie gli Ateniesi aggiunsero una visita da farsi il 10 del mese Pianepsione, cioè la vigilia delle feste, alla Demetra del demo di Halimous, in onore della quale si celebravano Tesmoforie locali. Bisogna, inoltre, ricordare che molte notizie intorno alle Tesmoforie ateniesi ci vengono dalla celebre commedia di Aristofane intitolata appunto Le Tesmoforiazuse, ossia Le donne che prendono parte alle Tesmoforie.
Fuori dell'Attica le Tesmoforie erano, come s'è detto, largamente diffuse e tanto importanti che in alcune località il mese in cui esse avevano luogo fu chiamato Thesmophorios.
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