Tessa
Di questa gentildonna fiorentina, che fu moglie di messer Simone di Donato di messer Corso Donati e madre dei tre personaggi di quella casata in vario modo legati alla vita e alla poetica di D. - Corso, Forese e Piccarda - nonché dei loro fratelli Maso e Sinibaldo, non è rimasta alcuna traccia per ora a noi nota nella pur copiosa documentazione circa i personaggi della consorteria della quale essa era entrata a far parte per matrimonio.
Si dubitò perfino, da parte di alcuni fra i dantisti impegnati nello studio della problematica connessa con la tenzone poetica tra D. e Forese, se essa fosse stata la moglie di messer Simone, dopo che nell'obitorio di Santa Reparata si trovò citata, invece, come " uxor domini Simone de' Donati " una Iohanna. Il dubbio, tuttavia, veniva già avviato a soluzione dagli stessi autori che avevano sollevato la questione, nel presupposto che la Iohanna potesse essere stata una seconda consorte del Donati, oppure moglie di qualche altro personaggio coevo della stessa famiglia, di Simone ‛ novello ' detto Galastrone, oppure di Simone di messer Corso. Che la sposa di messer Simone di Donato si chiamasse, invece, T. (Contessa) lo prova non soltanto il ben noto accenno sarcasticamente irriverente che D. fa a lei nel celebre sonetto Bicci novel, figliuol di non so cui, / s' i' non ne domandasse monna Tessa (Rime LXXVII 2), ma anche testo di una novelletta edita dal Papanti, nella quale monna T., donna avvenente, è detta madre di messer Corso; questa T. è oggetto di un pesante salace invito all'intimità fattole da un certo Besticcio (o Bisticcio), con una profferta che ben avrebbe potuto divenire motivo di vendetta da parte dei parenti della donna se T. non l'avesse per prima accolta con spirito, riducendo essa stessa l'impertinente al silenzio. Tra i commentatori del sonetto e della novella non manca chi - come il Carducci - afferma che il tono dei due testi indurrebbe a supporre " che la madre del Catilina fiorentino non fosse propriamente una Cornelia ". Problema, questo, la cui soluzione è per tanta parte connessa con l'interpretazione dello spirito che permeò la tenzone fra i due poeti.
Bibl. - Per l'edizione della novella, cfr. G. Papanti, Catalogo dei novellieri italiani in prosa, I, Livorno 1871, XLVI; M. Barbi, La tenzone di D. con Forese, in Problemi II 87-188 (dove, a p. 157, il Barbi ne ripubblica il testo dal ms. II III 343 della Bibl. Nazionale di Firenze, c. 84). La bibliografia delle opere che, sia pur fuggevolmente, accennano al problema biografico di monna T. Donati coincide in gran parte con quella relativa alle altre voci Donati e alla voce TENZONE. Per il giudizio del Carducci, cfr. Delle rime di D., in Studi letterari, Livorno 1874, 236. Oltre alle opere citate, si vedano specialmente I. Del Lungo, La tenzone di D. con Forese Donati, in D. ne' tempi di D., ritratti e studi, Bologna 1888, 452; e le altre citate nella bibliografia annessa a Contini, Rime 271-277.