TESSITURA (XXXIII, p. 674; App. I, p. 1053)
Gli sforzi dei costruttori di macchine tessili sono, in generale, rivolti a rendere sempre più facile e meno costoso il lavoro; quindi, automatismo dove è possibile e disposizione comoda e appropriata dei varî organi da manovrare.
Incannatura. - In generale la tendenza è di eliminare i rocchelli girevoli; anche per la seta si preferisce un avvolgimento che consenta l'applicazione all'orditoio di rocche fisse, che si svolgono quindi a défilé, per la maggior velocità che può essere impressa all'orditoio e per ottenere perfetta uniformità di tensione dei fili. Per cotone e lana si adottano rocche coniche di grandi dimensioni, fino a 23 cm. di diametro, che contengono circa 1500 gr. di filato; la velocità di avvolgimento può raggiungere i 600 m/min., ma la produzione di un'operaia varia secondo la qualità del filato e la grandezza delle spole di filatura. Di recente è stata messa in commercio una roccatrice, di origine americana, completamente automatica, che consente ad un'operaia di accudire ad un numero di teste quattro o cinque volte superiore che non con le attuali macchine più perfezionate. Essa cambia da sola le spole di filatura e annoda i fili; l'operaia sta ferma e sono le varie teste che le passano davanti a portata di mano. Il costo di mano d'opera può ridursi a meno di un terzo in confronto delle migliori macchine non automatiche oggi in uso.
Orditura. - Nel caso di orditoi a sezione è generale ormai l'uso di grandi tamburi, i quali però sarebbe bene non superassero i 120÷140 cm. di diametro. Se si tratta di orditoi a cilindri (orditura a strati), i più perfezionati raggiungono velocità altissime, fino a 500 m/min.; i subbî hanno di solito un diametro di 20÷25 cm. e le flange di 70 cm. In entrambi, per tutte le qualità di filati, sono generalmente adottate cantre a rocche fisse e arresto elettrico alla rottura dei fili.
Imbozzimatura. - Per cotone e lana sono state costruite macchine di grande produzione (fino a 250 kg. di filato di cotone asciugato in un'ora); il sistema preferito è quello ad aria calda perché lascia il filato più rotondo ed elastico e non ne altera il colore. Di solito la camera d'asciugamento contiene un percorso da 60 a 80 metri di ordito. Di recente è stata costruita in America una macchina con percorso molto più breve e asciugamento rapidissimo dovuto alla grande velocità e quantità di aria calda immessa nella camera, in modo che il filato giunge al primo cilindro già quasi asciutto, cosa questa molto importante.
Allicciatura. - Perfezionata è stata la macchina ad allicciare, con la quale una sola persona attende contemporaneamente all'infilaggio dei fili nelle maglie dei licci, nelle lamelle dei guardia-ordito e nel pettine. Una operaia pratica può arrivare ad una produzione di 800 fili all'ora. Anche le macchine ad annodare a telaio sono sempre più adottate nelle tessiture; la loro produzione arriva fino a 5000 nodi all'ora.
Spolatura della trama. - La spolatura della trama è necessaria per ottenere un buon lavoro col tastatore nei telai automatici a cambiamento di spola. Grande applicazione hanno le spolettiere automatiche che provvedono da sole alla formazione della riserva, all'estrazione della spola finita e alla sostituzione di questa con un tubetto vuoto; l'operaia deve soltanto applicare le rocche coniche di alimentazione e infilare i tubetti vuoti nel serbatoio a tamburo. Di recente è apparsa in commercio una spolettiera automatica a teste mobili della stessa origine americana della roccatrice, con la quale l'operaia, stando ferma, ha il solo compito, dopo aver messo i tubetti vuoti alla rinfusa nel cassone-serbatoio, di sostituire le rocche di alimentazione a mano a mano che si vuotano. Le spolettiere automatiche devono sempre essere alimentate da rocche coniche incrociate e due sono quindi le operazioni necessarie per formare la spola: roccatura prima, spolatura dopo. I fusi delle spolettiere automatiche, con buoni filati di cotone, possono girare alla velocità di 5000 giri al minuto e un'operaia può accudire a circa 40 teste. Si può calcolare che, a tale velocità, una testa basta per due telaì da cotone di media altezza.
Telai. - In generale, per tutti i telai (siano essi per cotone, lana, lino, seta, raion) viene ora adottato il sistema detto a spalla bassa, che lascia lo strigato completamente in luce perché libero da soprastrutture; tale sistema si applica sia ai telai con movimento dei licci a eccentrici, sia a quelli con macchina d'armature. Grande sviluppo hanno raggiunto i telai a eccentrici chiusi, che comandano i licci in alzata e in abbassata (cioè senza impiego di molle) e che consentono lavorazioni fino a 10 licci e 9 trame; i migliori sono quelli che non hanno rinvii complicati, specie di carrucole e di catene. Anche la macchina d'armature viene applicata bassa sul fianco del telaio e i licci sono ad essa collegati dal di sotto. Il telaio automatico a cambiamento di spola è sempre il più usato nelle tessiture di cotone; quello a cambiamento di navetta nelle tessiture di lana e di raion. Nelle tessiture di seta, e in generale dove si lavorano filati di titolo molto fino, il cambiamento automatico della spola o della navetta ha poca importanza e costituisce, nella maggior parte dei casi, una complicazione inutile. Anche in queste tessiture però è sempre conveniente il semi-automatismo (formato dal guardia-ordito e dal tastatore della trama), che facilita il compito della tessitura e garantisce un lavoro più perfetto. Continuano i tentativi per semplificare l'automatismo applicato ai telai a 4 navette (a colpi pari); buoni risultati dà il comando elettrico dei cassetti collegato al comando pure elettrico del tastatore. Si registrano nuovi riusciti tentativi per aumentare la produzione dei telai, specie alimentando la trama col sistema del filo continuo, sia con l'inserzione rettilinea, sia con l'inserzione circolare. Si annuncia anche un telaio con l'ordito disposto verticalmente invece che orizzontalmente. Ma più di tutto i costruttori cercano di rendere il telaio meccanicamente più perfetto. Per quanto riguarda i singoli movimenti, notevole è la realizzazione del lancio pneumatico della navetta.
In Italia la produzione dei telai per tutti i generi di filati si è molto sviluppata anche per l'esportazione.
I requisiti principali che deve avere un telaio per essere pratico sono i seguenti: 1) possibilità di lavorare bene i varî tessuti; 2) massima semplicità dei singoli movimenti; 3) facilità da parte dell'operaia di poter accudire prontamente e comodamente alle sue mansioni.
Date le restrizioni del dopoguerra riguardo al numero di telai da affidare ad ogni operaia, in generale si tende a spingere le velocità; ma oltre un certo limite si ottiene l'effetto opposto. Un telaio automatico di 110 cm. di luce pettine, non dovrebbe essere spinto oltre i 160-170 colpi al minuto; la velocità è poi subordinata alla resistenza dei filati. Il telaio deve arrestarsi immediatamente alla rottura di un filo d'ordito o di trama nella posizione adatta per sostituire comodamente i fili rotti nei licci e per rimettere in moto il telaio. La macchina deve far risparmiare all'operaia ogni possibile perdita di tempo.
Studî speciali sono stati fatti per dare ai tessuti, a mezzo di appropriati intrecci (armature), particolari proprietà adatte all'uso al quale sono destinati. Così nella tessitura delle coperte si è pensato ad una specie di intercapedine per aumentarne il rendimento termico; la coperta ha cioè un tessuto superiore e un tessuto inferiore (saia da 3 effetto trama, sopra e sotto) e un tessuto di intercapedine centrale, a tela, che crea tra i due primi dei vuoti di isolamento (vedi fig.).
Tessitura della seta. - Nonostante l'evoluzione ed il progresso tecnico sia nei metodi di lavoro, sia nella meccanica, il telaio a mano continua a sussistere e il telaio meccanico poco si è staccato dalla concezione originaria, salvo qualche trasformazione nella realizzazione di taluni movimenti.
Il telaio a mano rimane ancora principe nella tessitura dei damaschi a corpo e licci e nei broccati, impiegati per paramenti liturgici e per tappezzeria. È stato ideato e realizzato un particolare tipo di montatura a corde multiple al colletto con lamette, destinato alla tessitura meccanica, per l'esecuzione di disegni, nella stessa grandiosità di quelli ottenibili con le montature per telai a mano. Tale tipo di montatura non si è però introdotto nell'industria, forse per il suo costo e per la sua complicazione. Oltre a questo caso, il telaio a mano rimane ancora abbastanza impiegato nella tessitura di speciali velluti di seta, a pelo molto basso (Zoagli); di tele metalliche a fili molto sottili (diametri intorno ai mm. 0,05) e di garze per buratti.
A modifica del vecchio telaio a mano, diversi inventori in questi ultimi anni, hanno brevettato dei telai semimeccanici, destinati alla tessitura casalinga. Nei normali telai a mano, la tessitrice preme su un pedale per l'apertura del passo, manovra la cassa battente con la mano sinistra e, con la destra, inserisce la trama, cosicché la tessitura viene effettuata con l'impiego delle due mani e del piede destro. Nei telai semimeccanici, a seconda del modello, si tesse impiegando soltanto le mani o i piedi, in quanto i diversi organi del telaio sono variamente collegati tra loro per i movimenti.
Altra innovazione nel campo della tessitura a mano, è nell'orditura o preparazione della catena. Questa viene effettuata direttamente sul subbio destinato al telaio, con una cantra mediante la quale si ordiscono tanti nastri di filo, uno accanto all'altro, fino al raggiungimento dell'altezza desiderata.
L'"Unificazione italiana" (v. unificazione, in questa App.) ha disciplinato la costruzione dei pettini per tessitura serica sia per le riduzioni sia per le dimensioni. Così, nei pettini con legature a lastrine saldate, la profondità del dente varia da 2 a 10 mm.; lo spessore del telaietto, da 4 a 16 mm.; l'altezza netta del pettine (bocca), da 62 a 168 mm.; l'altezza totale, da 90 a 240 mm. Nei pettini con legatura a spago, il dente ha la profondità da 2 a 10 mm.; lo spessore del telaietto, da 14 a 22 mm.; l'altezza netta (bocca) da 68 a 192 mm.; l'altezza totale da 100 a 240 mm.
L'Unificazione italiana dà le seguenti prescrizioni per le dimensioni delle rocche e spole: rocche cilindriche (tipo Alexandra), tubetto carta compressa, lunghezza mm. 137, foro mm. 17,5-18, peso del tubetto gr. 8, diametro della rocca confezionata mm. 47-48 (circa gr. 120 di filato); spole da telaio, in tre tipi: A, B, C; diametro massimo del foro mm. 10; conicità del tubetto di carta compressa 1:30.
A) lunghezza mm. 127; peso del tubetto gr. 2; diam. spola confez. mm. 17,5;
B) lunghezza mm. 135; peso del tubetto gr. 2,5; diam. spola confez. mm. 20,5;
C) lunghezza mm. 145; peso del tubetto gr. 3; diam. spola confez. mm. 20,5.
Nel comune commercio dei filati di crespo raion si hanno i seguenti tipi: rocca crociata tipo Alexandra, dimensioni del tubetto come nella unificazione italiana, peso netto del filato sulla rocca gr. 150 circa. Spole da mm. 130; 145; 160, di lunghezza; peso netto del filato avvolto sul tubetto, rispettivamente gr. 14,5; 16,5; 18,5.