Testina
Nella storia editoriale delle opere di M. la cosiddetta Testina ha un’importanza notevole. Si tratta dell’edizione, seguita da una serie di ristampe, della prima e più completa raccolta di Tutte le opere di Nicolo Machiavelli, cittadino et secretario fiorentino, divise in V parti, et di nuovo con somma accuratezza ristampate, uscite senza indicazione di luogo di stampa e con data 1550; sul frontespizio fa mostra un ritratto (da cui l’appellativo). La prima parte contiene le Istorie fiorentine; la seconda il Principe, la Vita di Castruccio Castracani e le opere politiche minori; la terza i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio; la quarta l’Arte della guerra; la quinta l’Asino, i Capitoli, i Decennali, la Mandragola e la Clizia.
Cinque diversi esemplari della T. furono descritti minutamente per la prima volta da Bartolomeo Gamba, che non fece però congetture sul luogo di stampa (pur avendo notato in un esemplare un’aggiunta, apposta successivamente con caratteri di stampa diversi e non allineati al testo, con il nome dello stampatore ginevrino Pietro Aubert) e non mise in dubbio la data del 1550 (Gamba 1839, pp. 132-33). Il primo a dubitare seriamente della datazione e a formulare un’ipotesi alternativa fu Adolf Gerber (→), in una serie di studi culminati nella sua opera principale (Gerber 1906; Gerber 1907; Gerber 1912-1913, 2° vol., pp. 92-105). Gerber e i bibliografi che dopo di lui hanno esaminato la questione hanno tutti concordato nel giudicare falsa la data del 1550, considerando sia la prima edizione della T. sia le sue quattro ristampe un prodotto della tipografia ginevrina del 17° sec.; qualche dubbio soltanto sulla prima edizione, esemplata sul testo delle edizioni londinesi di John Wolfe e assente, a differenza delle ristampe, nei cataloghi e negli inventari dell’epoca (Bonnant 1965, p. 85; Bertelli, Innocenti 1979, p. LXIII). Controverso è anche il rapporto che intercorre tra la prima edizione, collocata con certezza in una data posteriore al 1588 e, congetturalmente, tra il 1610 e il 1619, e le quattro ristampe, datate tra il 1628 e il 1670 (Bertelli, Innocenti 1979, pp. LXIII, 78-80).
La falsa data del 1550 non fu scelta casualmente dagli editori della T.: essa è infatti anteriore alla messa all’Indice delle opere di M. (1557 e 1559), ma anche all’uscita delle Enarrationes (1552) del potente cardinale Ambrogio Catarino (fu lui, tra l’altro, a pronunciare nel 1546 il discorso inaugurale del Concilio di Trento), con il suo elenco di libri (comprendente quelli di M.) «a cristiano detestandis et a christianismo penitus eliminandis» e un paragrafo intitolato Quam execrandi Macchiavelli discursus et institutio sui Principis. Il ritratto della T.
mostra un busto di tre quarti orientato a destra di un uomo con la testa spelacchiata da un’accentuata calvizie e un vistoso naso aquilino, che sorregge con una mano un grosso volume e punta sull’osservatore uno sguardo gelido e penetrante, privo di ogni ironia e non addolcito da alcun sorriso [...] una vera e propria metafora visiva della spregiudicata mancanza di scrupoli dell’empio segretario fiorentino, se non della sua malvagità, della sua corruzione morale, della sua empietà (Firpo 2012).
La xilografia era stata già utilizzata nell’edizione in quattro volumi delle opere di M. uscita a Venezia tra il 1540 e il 1541 presso Comin da Trino; fu poi ripresa nel 1552 da Francesco Marcolini per l’edizione veneziana del primo libro dei Mondi di Anton Francesco Doni e, successivamente, da Lazar Zetzner per la traduzione latina delle Istorie fiorentine uscita a Strasburgo nel 1610. La scelta di questo ritratto compiuta da Comin da Trino e seguita dagli editori e stampatori ginevrini (Pierre Aubert, Pierre e Samuel Chouet, Jacques e Joseph Stoer) è stata collegata al clima del nascente antimachiavellismo (Firpo 2012). Ma in effetti essa non ritrae M.: l’incisione fu infatti esemplata su un dipinto – una tempera su tavola attribuita al ferrarese Benvenuto Tisi detto il Garofalo, già presente nella quadreria di palazzo Farnese a Roma – ritraente Fino Fini (14311519), allievo di Guarino Veronese, tesoriere degli Estensi e autore di un ponderoso trattato antigiudaico, In Iudaeos flagellum, pubblicato postumo a Venezia nel 1538 (Firpo 2012).
Le edizioni della T. ebbero una tiratura ingente (circa cinquemila copie in meno di cinquant’anni, «un afflusso enorme per un’età in cui la cultura restava, senza alcun dubbio, un fatto elitario», Bertelli, Innocenti 1979, p. LXV) e una diffusione ‘sterminata’, testimoniata dalla presenza nelle biblioteche di tutta Europa (Bertelli, Innocenti 1979, p. 80); frequenti anche esemplari con note di possesso ‘illustri’, come quelle di Gino Capponi (cfr. Le Monnier 1848) o Voltaire (cfr. Motta 1996).
Bibliografia: B. Gamba, Serie dei testi di lingua e di altre opere importanti nella italiana letteratura scritte dal secolo XIV al XIX, Venezia 1839; F. Le Monnier, Avvertimento dell’editore, in N. Machiavelli, Il Principe e Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, Firenze 1848; A. Gerber, The mutual relations of the five prints of the Testina and the terminus post quem of the original print, «Modern language notes», 1906, 21, 6, pp. 171-75, 193-97; A. Gerber, All of the five fictitious Italian editions of writings of Machiavelli and three of those of Pietro Aretino printed by John Wolfe of London (1584-1588), «Modern language notes», 1907, 22, 1, pp. 2-6, 5, pp. 129-34, 7, pp. 201-06; A. Gerber, Niccolò Machiavelli. Die Handschriften, Ausgaben und Übersetzungen seiner Werke im XVI und XVII Jahrhundert, 3 voll., Gotha 1912-1913 (rist. anast. Torino 1962); G. Bonnant, Les impressions genevoises au XVIIe siècle de l’édition dite de la Testina des oeuvres de Machiavel, «Annali della scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell’Università di Roma», 1965, 1, pp. 83-89; M.-T. Lenger, Contribution à la bibliographie des éditions an ciennes (XVIe et XVIIe siècles) des oeuvres de Machiavel. Catalogue critique des exemplaires conservés dans les bibliothèques belges, Bruxelles 1973; S. Bertelli, P. Innocenti, Bibliografia machiavelliana, Verona 1979; U. Motta, Lettera da Losanna, «Vita e pensiero», 1996, 79, 4, pp. 294-306; M. Firpo, Il volto, la maschera, la caricatura. Sulla celebre ‘testina’ di Niccolò Machiavelli, «Rinascimento», 2012 [ma 2014], 52, pp. 37-58.