testo
Delle numerose occorrenze di questo vocabolo nell'opera di D. (37 volte), la quasi totalità (35) è rinvenibile nel Convivio, dove il t. a cui si fa sistematico riferimento è quello della canzone premessa a ciascun libro, e il vocabolo viene quindi ad assumere il significato specifico di " scritto originale ", distinto da ciò che vi viene aggiunto come commento, chiosa, esposizione, ecc.: Cv III XIV 1 Sì come ne la litterale esposizione dopo le generali laude a le speziali si discende... così ora intende lo testo, dopo le generali commendazioni, a speziali discendere; IV I 9 cominciai una canzone... Ne la quale io intendo riducer la gente in diritta via... sì come per la conoscenza del suo testo, a la esposizione del quale ora s'intende, vedere si potrà; Il 18 E così termina ciò che proemialmente per tre membri porta lo testo del presente trattato, ossia la prima strofa, divisa in tre membri, della canzone commentata in questo libro; III 3 con ciò sia cosa che... lungo convegna essere lo trattato e sottile, nel quale per me ora s'entra, a distrigare lo testo perfettamente secondo la sentenza che esso porta; XIV 6 avvegna che 'l testo ciò non curi, degno è che la chiosa a ciò risponda; XXIV 11 sì come dice lo testo ne la prima particola; v. inoltre III XIII 3, XIV 9, XV 2, IV III 7, X 6 e 10, XI 1 e 3, XII 1 e 10, XIII 16 (due volte), XVII 1, XVIII 1, XX 1, XXIII 1, XXV 3 e 11, XXVI 9, 11 e 15, XXVII 1 (due volte) e 20, XXVIII 1, XXIX 1 (due volte).
Un'estensione metaforica del significato sopradetto si ha in If XV 89 Ciò che narrate di mio corso scrivo, / e serbolo a chiosar con altro testo / a donna che saprà: dove la metafora del t. si completa con quella della " scrittura " (scrivo: naturalmente nel libro de la... memoria, di cui in Vn I; e cfr. If II 8 o mente che scrivesti ciò ch'io vidi) e della " chiosa " (serbolo a chiosar). L'espressione altro testo include, secondo Casini-Barbi, Scartazzini-Vandelli, Porena e Mattalia, le due profezie di Ciacco e di Farinata; secondo il Sapegno (seguito dal Chimenz) solo la seconda: " I più intendono anche quella di Ciacco; ma Dante usa testo al singolare; e solo alle parole di Farinata si riferiva il consiglio di Virgilio, che qui è esplicitamente riecheggiato, circa l'opportunità di attendere da Beatrice la spiegazione dell'oscuro presagio; e infine la profezia di Ciacco non toccava, se non indirettamente, la sorte personale del poeta ".
Nel significato generico di " libro ", " opera " (con una connotazione di. antichità e di autorità): Cv II XIII 12 la Dialettica è minore in suo corpo che null'altra scienza, ché perfettamente è compilata e terminata in quello tanto testo che ne l'Arte vecchia e ne la Nuova si truova: " Che la Dialettica abbia corpo minore, cioè minore estensione, che alcun'altra delle scienze, o arti che dir si vogliano, Dante lo prova osservando com'ella sia contenuta tutta quanta (perfettamente compilata e terminata) in quel solo testo che si trova nell'Arte vecchia e nella Nuova. Per intendere queste parole giova ricordare che ai tempi di Dante comunemente della Dialettica e della Logica si faceva un'arte sola esposta nell'Ars vetus o Logica vetus, nota avanti il sec. XII, e nell'Ars nova o Logica nova, nota solo da quel secolo " (Busnelli-Vandelli).
Il vocabolo può significare anche il singolo passo di un'opera: Pg VI 29 El par che tu mi nieghi, / o luce mia, espresso in alcun testo / che decreto del cielo orazion pieghi: allusione alla risposta che nell'Eneide la Sibilla dà a Palinuro, che l'aveva pregata di traghettarlo all'altra riva dell'Acheronte, benché insepolto: " Desine fata deum flecti sperare precando " (Aen. VI 376). Opportunamente il Torraca ricorda If XX 113 così 'l canta / l'alta mia tragedìa in alcun loco. Un'altra occorrenza di t. con questo valore si ha in Cv IV XX 4 così come uomini sono vilissimi e bestiali, così uomini sono nobilissimi e divini, e ciò pruova Aristotile nel settimo de l'Etica per lo testo d'Omero poeta: il luogo omerico a cui si richiama Aristotele è Iliade XXIV 258-259.