testo
La parola (dal latino testum, che significa " vaso di terracotta ") è adoperata con valore arditamente metaforico in Pd XXVII 118 e come il tempo tegna in cotal testo / le sue radici e ne li altri le fronde, / omai a te può esser manifesto.
All'immagine del t. o vaso corrisponde l'idea del Primo Mobile e a quella della pianta l'idea del tempo, il quale ha la sua origine (le sue radici) nel moto invisibile del Primo Mobile, e le sue manifestazioni visibili (le sue fronde) nel movimento degli altri cieli, che tutto dipende da quello: " si motus nonae sperae est mensura aliorum... ipse est radix temporis, cum nihil aliud sit tempus, nisi numerus motus, sicut dicit philosophus libro Physicorum; et si radix est in ipso, ergo suae partes extenduntur per motus aliorum coelorum; et hoc est quod ipse appellat frondes " (Benvenuto). Per il concetto cfr. anche Cv II XIV 15. " In questo tratto più che in altri si vede la grandiosità del disegno cosmico che Beatrice viene tracciando a Dante. Qui il ragionamento geometrico s'incentra e s'avviva in un'immagine che fa un tutto del tempo, del moto e dell'universo " (Momigliano).