testosterone
Steroide che rappresenta il più tipico ormone maschile. Esso viene sintetizzato soprattutto nelle cellule di Leydig del testicolo e, sebbene in minore quantità, anche nella corteccia surrenale. Quantitativi ancor meno rilevanti sono sintetizzati anche dalle ovaie e perfino da altri organi che non appartengono al sistema endocrino in senso stretto (cute, muscoli, ecc.). Tra tutti gli steroidi il t. è quello maggiormente dotato di attività androgena, tanto da far considerare tutti gli altri come tappe della sua biosintesi o prodotti della sua degradazione.
La biosintesi del t. nelle cellule di Leydig è condizionata dall’intervento di alcuni enzimi (fra cui figurano due idrossilasi e due deidrogenasi). La biosintesi del t. prende inizio da radicali con due atomi di carbonio, percorrendo molte fasi del ciclo sintetico degli steroidi, attraverso la formazione di colesterolo (➔), che è una tappa obbligatoria nel processo sintetico degli ormoni sessuali maschili e femminili. Il fegato è l’organo che esplica la massima attività nella degradazione del t., che viene escreto, con la frazione dei 17-chetosteroidi, nelle urine principalmente come estere solforico e glucuronico (sintesi protettiva) dell’androsterone o androstano. Il t. è indispensabile per lo sviluppo dei caratteri sessuali primari e secondari (per es., presenza di peli) nonché per una normale funzione sessuale. Altri effetti del t. sull’organismo maschile riguardano: lo stimolo alla spermatogenesi e alla crescita dei tessuti somatici (come il tessuto muscolare); le profonde modificazioni neurofisiologiche che caratterizzano i meccanismi comportamentali del sesso maschile (corteggiamento, territorialismo, ecc.). Inoltre l’ormone esplica molteplici azioni metaboliche: la somministrazione di t. produce un chiaro effetto anabolizzante a livello della sintesi proteica; la carenza induce nel maschio la comparsa di creatinuria e diminuzione nella muscolatura striata di glicogeno, fosfageno e acido adenilpirofosforico.
Il t. di sintesi (solitamente sotto forma di estere) viene utilizzato nell’ipogonadismo maschile. In relazione alla diagnosi il t. può essere utilizzato in vari approcci terapeutici. Le formulazioni possibili sono tre: per via intramuscolare, non esente da inconvenienti ed effetti collaterali, per gel e per via transdermica. La via orale è considerata meno opportuna. Quando una terapia con t. è protratta nel tempo va effettuata una serie di controlli clinici e in modo particolare la funzionalità epatica con la valutazione prostatica.