TETRARCHIA
. Tetrarca (τετράρχης, tetrarches) è propriamente il capo della quarta parte di uno stato, cioè di una tetrade o tetrarchia. Tetrarchia in senso proprio si aveva dunque in Tessaglia e tra i Galati di Asia, dove ciascuna delle tre tribù, dei Tolistobogi, Tectosagi e Trocmi, fino circa l'85 a. C., fu suddivisa in quattro tetrarchie, ciascuna con il suo capo. Ma per le stragi compiute da Mitridate Eupatore contro i capi galatici ribelli, si venne a una riduzione dei tetrarchi galatici, per cui un solo tetrarca comandava l'intera tribù: questo stato di fatto fu riconosciuto da Pompeo per i Romani e contribuì certo fortissimamente a far diventare il titolo di tetrarca sinonimo di piccolo dinasta locale inferiore ai re e agli etnarchi. La tetrarchia del resto in Galazia sparì presto sia per l'elevazione dei tetrarchi dei Tolistobogi e dei Trocmi a re, proposta dallo stesso Pompeo, sia per l'unificazione della Galazia. Ma il termine fu adottato ampiamente dai Romani per i piccoli stati della regione siriaca e circonvicine (Plinio, Nat. hist., V, 21-22, ne conosce 21). Nel 42 a. C. Erode e il fratello Phascel furono nominati da Antonio etnarchi di Giudea; nel 20 a. C. Erode, già re dal 40 dopo la morte di Phascel, nominava tetrarca della Perea il fratello Pheroras. Dopo la morte di Erode (4 d. C.) dei tre stati costituiti con la divisione del suo, due presero il nome di tetrarchie: quello di Galilea e Perea ad Antipas e quello di Batanea, Auranitide e Traconitide a Filippo.
Altra tetrarchia ben nota è quella di Iturea, che possiamo seguire dai suoi tentativi di espansione con il tetrarca Tolomeo, figlio di Menneo, poco prima del 63 a. C. alla sua disgregazione dopo la morte di Lisania, ucciso da Antonio nel 34 a. C. Questa disgregazione ebbe varie fasi non tutte ben note. Uno Zenodoro, forse figlio di Lisania, ebbe da Antonio una tetrarchia che gli rimase fino al 20 a. C., quando il territorio passò a Erode. Un'altra tetrarchia fu costituita con l'Abilene, che, dopo essere stata di un Lisania nel 37 fu donata da Caligola ad Agrippa I e poi passò ad Agrippa II. Una terza con il territorio di Arca del Libano fu tenuta dal 38 al 49 d. C. da un Soemo, e, in piccola parte, dal figlio Noaro fino al 53: poi annessa da Agrippa II. Una quarta di Calcide fu tenuta, ma col titolo di re, da Erode fratello di Agrippa I dal 41 al 48 d. C.: passò poi ad Agrippa II.
Bibl.: In generale, E. Schürer, Geschichte des jüdischen Volkes im Zeitalter Jesu Christi, I, 3a ed., Lipsia 1901, pp. 422-23. Per l'Iturea, v. Beer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IX, col. 2377 segg.