Texas
Stato della confederazione statunitense. La regione, che appartenne al vicereame della Nuova Spagna durante l’epoca coloniale, era stata esplorata (a partire dal 1528) dagli spagnoli che solamente nel 1682 fondarono il villaggio di Isleta (presso l’od. El Paso). Nel 1685 il francese R. La Salle costruì un forte presso la Baia di Matagorda. Il timore di ulteriori insediamenti francesi portò gli spagnoli a fondare alcune missioni, delle quali nell’Ottocento sopravvivevano quelle di Nacogdoches, S. Agustín e soprattutto San Antonio, fondata nel 1718 e divenuta il centro principale della regione. I primi due decenni dell’Ottocento videro sorgere questioni di frontiera con gli USA; il T., tuttavia, al momento della dichiarazione d’indipendenza del Messico dalla Spagna (1821), restò unito al nuovo Stato. A partire dal 1821 ebbe inizio, sotto la guida di S.F. Austin, una notevole immigrazione nordamericana, con l’introduzione dell’uso della schiavitù. Nel 1835 fu instaurato un governo provvisorio, indipendente da quello del dittatore messicano A. López de Santa Ana; la dichiarazione d’indipendenza del T. (2 marzo 1836) fu seguita da una guerra aperta, conclusasi con la vittoria degli insorti (San Jacinto, 21 apr. 1836). L’annessione agli USA si verificò nel 1845, con la conservazione della schiavitù. L’annessione provocò all’interno degli USA forti dispute tra schiavisti e antischiavisti (questi ultimi, infatti, temevano un rafforzamento del blocco sudista) e, in campo internazionale, la guerra tra gli USA e il Messico, conclusa nel 1848 col Trattato di Guadalupe-Hidalgo. Nel 1861 il T. si unì ai secessionisti nordamericani e subì le vicende della guerra e quindi della ricostruzione. L’economia dello Stato, tradizionalmente basata su agricoltura e allevamento, conobbe un notevole sviluppo a partire dal 1901, in seguito alla scoperta di ricchi giacimenti petroliferi.