THARROS
. Città fenicio-punica e poi romana, posta sulla costa occidentale della Sardegna, all'estrema punta della penisola del Sinis. Gli scavi iniziati nel 1956 dalla Soprintendenza alle antichità di Cagliari e tuttora in corso ne hanno posto in luce imponenti strutture, rivelando un'ampia zona dell'abitato romano con il cardo maximus e, sempre di età romana, edifici termali e necropoli. Non meno significative sono le scoperte per l'età punica: tre templi di cui uno monumentale, l'imponente cinta muraria che proteggeva l'abitato verso l'entroterra, il tofet o luogo sacrificale (lo scavo di quest'ultimo ha avuto inizio nel 1974 con la collaborazione del CNR).
Contemporaneamente, le ricerche sui materiali inediti conservati nei musei sardi, e specialmente in quello di Cagliari, hanno consentito di attribuire a Th. un'ampia produzione artistica, tale da farne il maggior centro fenicio-punico della Sardegna. Soprattutto per i gioielli, gli scarabei e le terracotte figurate, Th. assume una posizione primaria e originale nell'ambito dell'artigianato di tradizione fenicia. Del pari significativo è il materiale d'importazione (specialmente ceramiche), che rivela rapporti con l'Etruria. Vedi tav. f. t.
Bibl.: G. Pesce, Tharros, Cagliari 1960; E. Acquaro-P. Monato-M. L. Alberti, Anecdota Tharrhica, Roma 1975. I rapporti di scavo nel tofet appaiono dal 1975 sulla Rivista di studi fenici.