The Big Sleep
(USA 1945, 1946, Il grande sonno, bianco e nero, 119m); regia: Howard Hawks; produzione: Howard Hawks per Warner Bros.; soggetto: dall'omonimo romanzo di Raymond Chandler; sceneggiatura: William Faulkner, Leigh Brackett, Jules Furthman; fotografia: Sidney Hickox; montaggio: Christian Nyby; scenografia: Carl Jules Weyl; costumi: Leah Rhodes; musica: Max Steiner.
Philip Marlowe, detective privato, viene assunto dal generale Sternwood per indagare su un ricatto ai danni di Carmen, la più giovane delle sue figlie. Marlowe consiglia di pagare, ma il ricattatore Geiger viene assassinato e le foto oscene della ragazza spariscono misteriosamente. Il ricatto viene ripreso da Joe Brody, amante di Agnes, segretaria di Geiger. Brody è ucciso da Lundgren, guardia del corpo di Geiger, convinto della sua colpevolezza. Ma a sparare a Geiger è stato in realtà Taylor, giovane autista degli Sternwood, innamorato di Carmen. L'uomo viene a sua volta ritrovato cadavere. Vivian, la figlia maggiore di Sternwood, cerca di liquidare Marlowe, ma il detective si mette sulle tracce del suo ex marito Sean Reagan, un irlandese assunto dal vecchio Sternwood e misteriosamente scomparso. Nessuno vuole che la ricerca prosegua: né Vivian, né Eddie Mars, proprietario di una casa da gioco e socio di Geiger. Forse Reagan è fuggito con la moglie di Mars. Mentre cerca di chiarire l'ambiguo rapporto tra Vivian ed Eddie, Marlowe viene contattato da Harry Jones, nuovo amante di Agnes. L'uomo gli offre il suo aiuto in cambio di denaro ma viene ucciso da Canino, killer al servizio di Mars. Agnes fornisce al detective preziose informazioni: la moglie di Eddie è nascosta in una villa fuori città. Con l'aiuto di Vivian, Marlowe uccide Canino e dà appuntamento a Mars in casa di Geiger. È Carmen ad aver ucciso Reagan, poiché questi rifiutava le sue avances; Mars ha coperto il delitto inscenando la fuga dell'irlandese con sua moglie. Intuita la trappola, Marlowe costringe Mars a uscire per primo dalla casa di Geiger: i killer appostati all'esterno aprono il fuoco.
Alla ricerca di un nuovo soggetto per la coppia Bogart-Bacall dopo il successo di To Have and Have Not (Acque del Sud, 1944), Howard Hawks propose a Jack Warner un adattamento del romanzo di Raymond Chandler The Big Sleep, pubblicato nel 1939. Il regista comprò personalmente i diritti del libro, affidando la sceneggiatura agli stessi autori del film precedente con l'aggiunta di Leigh Brackett. In otto giorni il copione fu pronto. Il film, realizzato alla fine del 1945, fu distribuito nell'estate dell'anno successivo.
The Big Sleep è considerato, insieme a The Maltese Falcon (Il mistero del falco, John Huston 1941), l'archetipo del film noir americano, anche se probabilmente altri film, negli stessi anni, appaiono più importanti per la difficile definizione del genere. Tuttavia il ricorso diretto ai romanzi di Dashiell Hammett e Raymond Chandler e la presenza dell'icona Bogart fanno di questi due titoli una sintesi ideale tanto per la letteratura critica quanto per l'immaginario collettivo. Tra gli anni Venti e gli anni Trenta l'hard-boiled school americana trasformò il romanzo poliziesco innestandovi un maggiore grado di realismo. Come scrisse Chandler, "Hammett ha tirato fuori il delitto dal vaso di cristallo e lo ha gettato in mezzo alla strada". La ricerca del criminale era più importante dell'analisi degli indizi e questo segnò "l'irruzione dell'immagine mobile nella letteratura popolare" (E. Mandel), ovvero la sostituzione dell'intreccio ben congegnato con una frenetica successione di scene.
In questo senso il film di Hawks è una trasposizione esemplare dell'hard-boiled. Chandler amava lavorare su mezzi fogli di carta operando un'ossessiva riscrittura delle singole scene piuttosto che una rigorosa elaborazione della struttura. Hawks dichiarò a sua volta: "Cercavamo di fare in modo che ogni scena reggesse da sola. Non sono mai riuscito a seguire il soggetto". È noto che durante le riprese il regista aveva dubbi sull'attribuzione di un omicidio raccontato nel romanzo; interpellato, lo scrittore dovette confessare di non sapere. La scena, ovviamente, rimase nel film. È dunque perfettamente credibile quanto affermava Hawks: "L'intrigo non mi interessa. A me interessano i personaggi e i rapporti che possono intercorrere tra loro". Questa posizione, estremamente moderna, ha probabilmente contribuito a rendere The Big Sleep un film dall'intreccio complesso, a volte enigmatico, molto frammentato. Circostanza che è stata enfatizzata dalla critica per accreditare qualità allucinatorie e oniriche che in realtà il film non possiede. L'influenza fotografica dell'espressionismo tedesco sul film noir non appare evidente nell'opera di Hawks, che mantiene un look 'da teatro di posa' piuttosto tradizionale privilegiando gli interni ed eliminando quasi totalmente lo scenario urbano. I personaggi femminili forti come Vivian o Agnes (ma anche figure minori come la commessa della libreria o la tassista) sono invece in perfetta sintonia con il cinema di Howard Hawks; la ricchezza dei dialoghi, veloci e brillanti, deriva da Chandler ma ancora più dal gusto del regista di His Girl Friday (La signora del venerdì, 1940). Non a caso la sceneggiatura si concede una serie di digressioni apparentemente gratuite che appartengono piuttosto allo stile della commedia sofisticata e che in alcuni casi sfidano apertamente la censura, come le audaci allusioni sessuali nelle battute sulle corse dei cavalli. Così è forse più corretto rileggere il film all'interno della poetica dell'autore piuttosto che dell'evoluzione cinematografica di genere. In ogni caso, in una corrispondenza privata datata 30 maggio 1946, Raymond Chandler manifestò la sua piena soddisfazione per il lavoro di Hawks e di Bogart.
Nel 1978 Michael Winner scrisse e diresse, con esiti mediocri, una nuova versione cinematografica del romanzo. The Big Sleep (Marlowe indaga) rispetta alla lettera Chandler ma sposta l'azione nell'Inghilterra contemporanea. Robert Mitchum vi interpretò per la seconda volta il ruolo di Philip Marlowe.
Interpreti e personaggi: Humphrey Bogart (Philip Marlowe), Lauren Bacall (Vivian Sternwood Rutledge), John Ridgely (Eddie Mars), Martha Vickers (Carmen Sternwood), Dorothy Malone (proprietaria della libreria Acme), Sonia Darrin (Agnes), Tommy Rafferty (Lundgren), Theodore von Eltz (Geiger), Peggy Knudsen (Mona Mars), Regis Toomey (capo ispettore Bernie Ohls), Charles Waldron (generale Sternwood), Bob Steele (Canino), Elisha Cook Jr. (Harry Jones), Louis Jean Heydt (Joe Brody).
B. Tavernier, The Big Sleep, in B. Eisenschitz, Humphrey Bogart, Paris 1967.
J. Monaco, Notes on 'The Big Sleep'. Thirty Years After, in "Sight & Sound", n. 1, winter 1974/75.
Parola di Chandler, a cura di D. Gardiner, K.S. Walker, Milano 1976.
R. Shatzkin, Who Cares Who Killed Owen Taylor?, in The Modern American Novel and the Movies, a cura di G. Peary, R. Shatzkin, New York 1978.
R. Bellour, L'évidence et le code, in L'analyse du film, Paris 1979.
Il cinema di Howard Hawks, a cura di A. Aprà, P. Pistagnesi, Venezia 1981.
E. Mandel, Delightful Murder. A Social History of the Crime Story, Minneapolis 1985 (trad. it. Milano 1990).
D. Thomson, The Big Sleep, London 1997.
L. Brackett, From 'The Big Sleep' to 'The Long Goodbye', in The Big Book of Noir, a cura di E. Gorman, L. Server, M.H. Greenberg, New York 1998.
L. Gandini, Il film noir americano, Torino 2001.
Sceneggiatura: The Big Sleep, New York 1989.