The Daily, primo quotidiano solo su iPad
Il 2 febbraio 2011 il Guggenheim Museum di New York ha ospitato il lancio pubblico del primo quotidiano creato per la fruizione esclusiva su tablet iPad della Apple. Rupert Murdoch, amministratore delegato di News Corporation, ha presentato The Daily insieme ai responsabili editoriali e a Eddy Cue, vicepresidente Apple per i servizi Internet. «Non c’è carta, nessuna tipografia da milioni di dollari, nessun camion»: queste le parole scelte da Murdoch per spiegare alcuni tra i vantaggi della nuova proposta, nelle intenzioni dei creatori capace di unire copertura informativa di alto livello e potenzialità multimediali e interattive del dispositivo Apple.
Disponibile inizialmente solo per il mercato statunitense, The Daily non ha un’edizione cartacea e non è accessibile attraverso un sito web. Viene pubblicato quotidianamente e propone contenuti testuali e multimediali di vario tipo, inviati tutte le mattine agli iPad degli abbonati tramite una tecnologia di push subscription sviluppata da Apple (in seguito offerta a tutti gli editori che pubblicano attraverso l’App Store, il negozio digitale dal quale si possono scaricare le applicazioni per iPad, iPhone e iPod Touch). Per gli abbonati, il costo è di 0,99 dollari alla settimana o di 39,99 dollari all’anno. Simile a un settimanale nell’impostazione e nella grafica, The Daily è diviso in sei sezioni: News, Gossip, Opinion, Arts & Life, Apps & Games, Sports. Oltre agli articoli testuali (e alla possibilità di registrare note di testo e vocali), sono presenti gallerie fotografiche, video, immagini e mappe interattive, pulsanti per la condivisione degli articoli su Twitter, Facebook, ecc.
Cento giornalisti lavorano attivamente a The Daily, e l’intero progetto ha richiesto un investimento di 30 milioni di dollari. Rupert Murdoch nei giorni del lancio ha previsto 500.000 dollari settimanali di costi operativi, sottolineando che l’investimento nasce dalla fiducia nel successo di vendite dei tablet prodotti dalla Apple (circa 15 milioni di euro di iPad venduti al primo semestre del 2011, con decine di tablet immessi sul mercato da diverse aziende concorrenti, e stime della società di ricerche Gartner che indicano in 200 milioni le previsioni per il 2014). L’obiettivo del milione di abbonati da raggiungere, dichiarato al momento del lancio, poggia anch’esso sulla fiducia nella predisposizione a comprare applicazioni da parte degli utenti di dispositivi touchscreen, riscontrabile da tempo per iPhone e iPod Touch. In sintonia con la filosofia della ‘post-pc era’ preconizzata da Steve Jobs, la speranza di Murdoch è che il tablet diventi in breve tempo un oggetto d’uso comune, più pratico rispetto al computer e agli stessi smartphone. News Co. non ha rilasciato dati ufficiali sulle vendite dei primi mesi, limitandosi a dire che il primo trimestre di The Daily è costato 10 milioni di dollari e a sostenere che sono state effettuate diverse centinaia di migliaia di download della propria applicazione (non aiutando a capire quanti proprietari di iPad abbiano effettivamente deciso di abbonarsi dopo i giorni di prova gratuita). Joshua Benton, direttore del Nieman Journalism Lab (www.niemanlab.org) della Harvard University, ha analizzato la condivisione di articoli del Daily su Twitter, con l’obiettivo di comprendere più da vicino le sorti del quotidiano, rilevando un trend negativo nei primi due mesi successivi al lancio, seguito da un relativo assestamento intorno alla fine di marzo 2011 (da 387 a circa 60 tweet, aggiornamenti, quotidiani). Nonostante i primi mesi in perdita, per l’estate 2011 è previsto il lancio in Gran Bretagna. Il tentativo di News Co. di far pagare utenti che hanno oggi molti modi per raggiungere gratuitamente le notizie – questione centrale nel dibattito internazionale sul futuro dell’industria delle news – sembra suggerire l’idea che le informazioni non sono in sé stesse motivo d’acquisto, perché ciò che attrae i lettori riguarda uno specifico design dell’interfaccia, il tipo di selezione delle notizie, la chiave di lettura editoriale del quotidiano.
Italia: lettori di quotidiani on-line in crescita
Human Highway ha pubblicato lo studio annuale sui consumi informativi on-line commissionato dal web magazine Liquida (www.liquida.it). Nell’indagine è stato analizzato un segmento di popolazione di età maggiore ai 18 anni che accede abitualmente alla rete (25,5 milioni di individui in Italia).
Orientarsi fra le tecnologie della Apple
iPad: tablet commercializzato nell’aprile 2010. In poco più di un anno ne sono stati venduti oltre 25 milioni di esemplari. Realizzato per la navigazione sul web e per la fruizione di prodotti multimediali (come e-book, periodici, video, immagini e musica), ha un’interfaccia basata sul display multitouch, che in pratica sostituisce la tastiera fisica con una virtuale visualizzata sullo schermo. Oltre a quelle preinstallate, è possibile scaricare on-line dall’App Store altre applicazioni gratuite o a pagamento. Lo schermo a cristalli liquidi di dimensioni maggiori e la potenza di calcolo più elevata rispetto a uno smartphone avvicinano concettualmente l’iPad a un laptop o a un netbook.
iPhone: telefono multimediale realizzato nel 2007, che integra fra loro tre tecnologie fino ad allora presenti su tre distinti dispositivi elettronici: l’iPod (riproduzione audio, foto e video), il palmare (con navigazione in Internet e utilizzo di mappe satellitari GPS) e il telefono cellulare dotato anche di connessione wi-fi e bluetooth. Nel 2010 è stata lanciata la quarta versione dell’iPhone, l’iPhone 4.
iPod: dispositivo per la memorizzazione e la riproduzione di file musicali, immagini e filmati. Realizzato in diverse versioni, è diventato il dispositivo portatile più diffuso per l’ascolto di musica digitale. Dal 2007 è in commercio l’iPod Touch, che adotta lo schermo multitouch da 3,5 pollici, con la possibilità di collegamento a Internet in modalità wi-fi per la fruizione sia di video da YouTube, sia per la connessione all’iTunes Wi-Fi Music Store scaricando direttamente i file sull’iPod.